Kingston (Giamaica), 29 dic. (LaPresse/AP) – Si aprono oggi alle 7 (le 13 in Italia) le urne in Giamaica per le elezioni parlamentari che determineranno chi guiderà il Paese per i prossimi cinque anni. A scontrarsi per la carica di primo ministro sono l’attuale premier, il 39enne Andrew Holness, per il Partito laburista di centro-destra, che solo due mesi fa ha sostituito il dimissionario Bruce Golding, e la 66enne Portia Simpson Miller, veterana del Partito nazionale del popolo fin dagli anni ’70. I sondaggi prevedono una lotta serrata e i candidati si sono battuti fino all’ultimo per catturare i voti degli indecisi.

Holness ha provato a concentrarsi soprattutto sul tema del lavoro, promettendo nuovi impieghi nel Paese dove il tasso di disoccupazione è del 13%. “I giamaicani – ha detto nell’ultimo appello alla nazione – sono ora più al sicuro, la nostra economia è stabile con una solida base per la creazione di posti di lavoro”. Il giovane leader, visto da molti come calmo e pragmatico, sostiene che il suo partito abbia iniziato a invertire la stagnazione economica e battuto con efficacia le bande criminali che a lungo hanno terrorizzato il Paese. Holness ha anche promesso di modernizzare il settore pubblico senza licenziamenti di massa. Gli avversari del Partito nazionale del popolo, sostiene, hanno invece mal gestito l’economia nei loro 18 anni di governo fino al 2007, portando a una svalutazione del dollaro giamaicano, che ha tagliato il potere di acquisto e il tenore di vita della popolazione.

La Miller ha invece dipinto Holness come un leader indeciso e il suo partito come corrotto e indifferente alla situazione di molti abitanti poveri della Giamaica. “Non sarà solo una vittoria, ma un annientamento del Partito laburista della Giamaica”, ha detto davanti a una folla di sostenitori vestiti di arancione, il colore del Partito nazionale del popolo. Nata nelle campagne povere e cresciuta in un ghetto di Kingston, conosciuta come ‘Sista P’ o come ‘Compagna leader’, la Miller è nota per lo stile dei suoi discorsi e per la grande capacità di interagire con la folla. Ma i suoi avversari sostengono che il suo stile sia molto superficiale e che, durante la sua permanenza in carica come primo ministro tra il marzo 2006 e il settembre 2007, non sia stata all’altezza del ruolo.

Il vincitore delle elezioni di oggi, dovrà affrontare soprattutto i problemi economici del Paese dove vivono 2,8 milioni di persone e dove il debito ha raggiunto il 130% del Pil. Non sono pochi i timori di tensioni. Migliaia di poliziotti e soldati sono stati infatti schierati per le strade per garantire la sicurezza. Durante l’avvicinamento alle elezioni del 1980, oltre 800 persone sono state uccise negli scontri scoppiati tra le varie fazioni. Da allora, tuttavia, le violenze politiche sono diminuite e gli omicidi sono da attribuire soprattutto a casi di narcotraffico ed estorsione. I sondaggi sono indecisi. La redazione politica del Jamaica Gleaner, il principale giornale del Paese, ha stimato che i laburisti riusciranno a vincere conquistando 34 dei 63 seggi in palio, contro i 29 del Pnp.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata