Mosca (Russia), 22 dic. (LaPresse/AP) – “Non permetteremo a provocatori ed estremisti di trascinare la società nelle loro avventure, e non consentiremo alcuna interferenza esterna nei nostri affari interni”. Lo ha detto Dmitry Medvedev, nel suo discorso alla nazione, trasmesso in televisione. La Russia, ha aggiunto il presidente, “ha bisogno di democrazia, non di caos”, per questo il governo resisterà a ogni pressione straniera. L’intervento del capo di Stato segue le grandi manifestazioni che si sono tenute a Mosca e in diverse altre città contro i presunti brogli nel voto del 4 dicembre, in cui il partito al governo, Russia Unita, ha vinto, cedendo però un quarto dei seggi alla Duma. Il Cremlino, ha detto Medvedev, è pronto ad ascoltare le critiche costruttive, ma non permetterà a nessuno di incitare le tensioni.
Sia Medvedev che il primo ministro Vladimir Putin, primo bersaglio delle ire dei manifestanti nelle ultime settimane, hanno respinto le supposizioni di brogli. Oltre a difendere i risultati del voto di dicembre, Putin ha suggerito la possibilità di alleggerire gli stretti controlli sulla vita politica del Paese introdotti durante i suoi due mandati come presidente, tra 2000 e 2008. La settimana scorsa, il primo ministro aveva annunciato che avrebbe sostenuto un alleggerimento delle regole di registrazione dei partiti e introdotto nuovamente le elezioni dirette dei governatori abolite anni fa. Il presidente tuttavia dovrebbe mantenere il potere di approvare i candidati alla carica di governatore. Le promesse di Putin sono state ribadite oggi con forza da Medvedev.
“Non avremmo sentito alcuna proposta di questo tipo se non avessimo protestato”, ha commentato il leader dell’opposizione Boris Nemtsov, intervistato da radio Ekho Moskvy. Nemtsov ha definito le proposte di Medvedev sulle elezioni ben accette, ma insufficienti, e ha precisato che la manifestazione in programma sabato continuerà a chiedere la ripetizione del voto di dicembre. “L’appello di Medvedev è come un’iniezione in un arto artificiale”, ha scritto invece su Twitter Oleg Kashin, editorialista del quotidiano Kommersant. Le riforme prospettate dal presidente, non entrerebbero comunque in vigore fino al prossimo turno elettorale. Su internet, molti chiedono di continuare a far pressione sul governo per ottenere nuovi cambiamenti democratici e già oltre 39mila utenti di Facebook hanno confermato la propria presenza alla manifestazione della vigilia di Natale.
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