L’Aia (Olanda), 16 dic. (LaPresse/AP) – Migliaia di bambini hanno subito abusi sessuali in istituti cattolici in Olanda e le autorità ecclesiastiche “non hanno affrontato le violazioni in una maniera adeguata”, né hanno aiutato le vittime. È quanto emerge dal rapporto della commissione indipendente istituita all’Aia, che ha ricevuto 1.800 denunce di abusi in scuole, seminari e orfanotrofi cattolici. In questi istituti, affermano gli autori del rapporto, “la vigilanza non è stata sufficiente” e le autorità cattoliche non hanno affrontato il problema per “prevenire scandali”. Basandosi su un sondaggio condotto su oltre 34mila persone la commissione ha stimato che uno su dieci bambini olandesi abbia subito qualche forma di abuso. Il numero aumenta al 20% tra bambini che hanno frequentato istituti cattolici.

La commissione d’inchiesta era stata istituita l’anno scorso all’Aia sotto la guida dell’ex ministro Wim Deetman. L’indagine è stata lanciata in seguito alle denunce di ripetuti abusi commessi in un convento, alle quali sono seguite accuse di violazioni commesse in altre istituzioni cattoliche in tutto il Paese. Gli abusi, ha detto oggi Deetman, sono andati avanti per anni in parte perché la Chiesa cattolica in Olanda era divisa e molti vescovi e ordini religiosi hanno gestito il problema in autonomia, “senza stendere i panni sporchi fuori”. La commissione, ha spiegato l’ex ministro, ha concluso tuttavia che “è sbagliato parlare di una cultura del silenzio” da parte della Chiesa nel suo insieme.

Sono stati identificati circa 800 preti, frati, parroci e altre persone che lavoravano per la Chiesa menzionate nelle denunce. Circa 105 di loro sono ancora in vita, ma non è chiaro se ricoprano ancora posizioni all’interno della Chiesa. Nel rapporto queste persone vengono definite come “autori” e non “colpevoli”, per sottolineare il fatto che non è stato dimostrato che abbiano commesso un reato. La commissione di Deetman ha deferito 11 casi alla procura, che ha finora aperto solo un’indagine. Per gli altri dieci casi, ha spiegato l’ufficio del pubblico ministero in un comunicato, mancano dettagli e alcuni abusi si sono verificati troppo tempo fa per poter essere oggetto di indagine.

La commissione, ha affermato Deetman, non è riuscita a stabilire un “legame scientifico” tra il celibato e gli abusi, ma “non lo considera impossibile. Forse – si legge – se il celibato fosse volontario si potrebbe evitare una serie di problemi”. La Chiesa cattolica in Olanda aveva deciso il mese scorso di lanciare un programma di compensazioni per le vittime di abusi. I pagamenti vanno da 5 a 100mila euro, a seconda della natura della violazione subita.

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