Parigi (Francia), 15 dic. (LaPresse/AP) – L’ex presidente francese Jacques Chirac è stato dichiarato colpevole di corruzione e condannato a due anni di carcere con la condizionale. La sentenza, emessa in mattinata da un tribunale di Parigi, si riferisce alle accuse relative alla creazione di falsi posti di lavoro per finanziare il suo partito quando era sindaco della capitale francese. Chirac, 79 anni, non ha partecipato alle udienze perché i medici lo hanno riconosciuto sofferente di problemi di memoria. È il primo capo di Stato francese ad affrontare un processo dalla seconda guerra mondiale.
La condanna apparirà nella sua fedina penale, ma l’ex leader conservatore non dovrà scontare la pena in prigione. La Corte ha riferito di aver tenuto conto di diversi fattori nella formulazione della sentenza, tra cui età, salute e stato dell’ex presidente, condannato anche per abuso di fiducia e conflitto di interessi. Il procuratore aveva chiesto di far cadere il caso per mancanza di prove su corruzione intenzionale, ma il tribunale ha rifiutato, sostenendo che “la sua colpevolezza risulta in pratiche ripetute e di vecchia data” con cui ha finanziato illegalmente il partito. Chirac ha sempre negato ogni implicazione nei finti impieghi.
I crimini sono stati commessi mentre era sindaco di Parigi, carica ricoperta dal 1977 al 1995. Subito dopo la sentenza sono arrivati i commenti del suo team legale, che sperava in un’assoluzione. “Mi auguro solo che questa sentenza non cambi in alcun modo il profondo affetto che i francesi provano in maniera legittima per Jacques Chirac”, ha detto Georges Kiejman, avvocato dell’ex presidente. “A tutti quelli che si aspettavano un rifiuto delle accuse contro di lui, o almeno nessuna condanna, la sentenza può apparire deludente”, ha continuato. “Adesso – ha proseguito – dobbiamo fare un passo indietro, leggere la sentenza, parlare con la principale persona implicata e stasera sapremo se accetterà la decisione o se ha intenzione di presentare appello. Per il momento è impossibile aggiungere altro”.
Per ora nessuna reazione pubblica da parte di Chirac. La sua portavoce, Benedicte Brissart, non ha infatti voluto rilasciare dichiarazioni, dicendo che è necessario del tempo per metabolizzare la decisione. La condanna è stata invece commentata dalla figlia adottiva di Chirac di origini vietnamite, Anh Dao Traxel. “Il sistema giudiziario è stato molto severo, ma è giusto e indipendente. Si tratta di un grande dolore per la famiglia, ma dobbiamo accettarlo”, ha detto con la voce rotta dal pianto parlando con i giornalisti fuori dal tribunale. “Credo – ha aggiunto – che questa decisione sia troppo, troppo severa per lui e per la nostra famiglia, che adesso deve mostrare ancora più solidarietà e appoggio per la sua salute per il resto della sua vita”. Chirac e la moglie Bernadette hanno adottato Traxel nel 1979, dopo averla incontrata all’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi. Durante la presidenza, dal 1995 al 2007, Chirac ha goduto dell’immunità.

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