Washington (Usa), 8 dic. (LaPresse/AP) – È stata individuata a Bucarest una prigione segreta della Cia, utilizzata fino a pochi anni fa per la detenzione di terroristi. La scoperta è stata fatta da Associated Press, con la collaborazione della televisione pubblica tedesca Ard. Investigando, le testate hanno individuato il carcere, nascosto in un quartiere a pochi minuti dal centro della capitale romena, in un edificio al momento utilizzato per conservare informazioni riservate. Il governo di Bucarest ha negato ripetutamente l’esistenza del centro di detenzione, ma, secondo l’indagine, tra il 2003 e il 2006 nelle sei celle furono imprigionati numerosi terroristi.

Ex funzionari della Cia hanno riferito che vi furono condotti duri interrogatori. I prigionieri venivano trasferiti nel carcere in camioncini, con cui erano fatti entrare da un cancello posteriore, in modo che passassero inosservati. Tutte le sei celle del carcere avevano un orologio e una freccia che puntava alla Mecca, per permettere ai detenuti di pregare. Nei primi mesi di prigionia, i sospetti terroristi venivano obbligati a dormire poco, erano picchiati e costretti a rimanere per lungo tempo in posizioni dolorose. Dopo gli interrogatori iniziali il trattamento migliorava e ricevevano cure mediche costanti.

Il fatto che la Romania ospitasse una prigione della Cia era noto da tempo, ma il suo luogo non era mai stato scoperto. Il carcere fa parte di una rete dei servizi segreti statunitensi denominata ‘black sites’, o luoghi bui, controllati dalla stessa agenzia in Paesi esteri tra cui Thailandia, Lituania e Polonia. Tutte le strutture di questo tipo sono state chiuse nel maggio del 2006, ma il programma della Cia per detenzione e interrogatori si è concluso solo nel 2009. A differenza delle prigioni ‘black sites’ in Polonia e Lituania, però, quella romena non si trovava in un luogo remoto. La struttura era infatti nascosta vicino al centro di Bucarest e nelle vicinanze di ferrovie, abitazioni e strade trafficate.

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