Ginevra (Svizzera), 9 dic. (LaPresse/AP) – Possono rilassarsi i videogiocatori preoccupati che le loro azioni sui campi di battaglia virtuali possano finire davanti al tribunale contro i crimini di guerra dell’Aia. Il Comitato internazionale della Croce rossa (Cicr)ha infatti annunciato che sono false le voci secondo cui starebbe cercando di capire se la Convenzione di Ginevra è applicabile ai videogiochi. La Croce rossa ha assicurato oggi che “le violazioni gravi delle leggi in guerra possono essere commesse solo in situazioni di vita reale”. Il Comitato ha comunque fatto sapere che è interessato a lavorare con i produttori di videogames per promuovere una maggiore comprensione delle leggi umanitarie, poichè alcune producono simulazioni usate dalle forse armate. Il gruppo addestra inoltre gli eserciti su come rispettare le regole che vietano di attaccare civili, medici e combattenti catturati.
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