San Paolo (Brasile), 5 dic. (LaPresse/AP) – Il ministro del Lavoro brasiliano Carlos Lupi si è dimesso in seguito ad accuse di corruzione. È il settimo ministro a lasciare il governo di Dilma Rousseff da giugno. In una nota pubblicata sul sito del ministero, Lupi di definisce vittima di una “persecuzione politica e personale dei media”, che da settimane parlano di presunte tangenti intascate. Nonostante le numerose defezioni, il governo della Rousseff non sembra perdere consensi. L’indice di gradimento nei suoi confronti è salito al 70% negli ultimi mesi.

La stampa nazionale ha accusato Lupi di aver accettato un volo gratuito nel 2009 da Adair Meira, uomo d’affari e direttore di una ong che ha ottenuto appalti dal ministero del Lavoro. Lupi ha respinto con forza le accuse, negando di aver mai incontrato Meira, ma la rivista Veja ha pubblicato sul proprio sito alcune foto che mostrano i due uomini insieme, stringersi la mano in un aeroporto nel nordest del Brasile.

La prima defezione del governo Rousseff risale a giugno, quando il capo del suo staff, Antonio Palocci ha dovuto lasciare dopo la diffusione delle notizie sulla crescita rapida delle sue ricchezze personali durante il mandato di parlamentare tra 2006 e 2010. In seguito hanno lasciato l’esecutivo i ministri di Agricoltura, Trasporti, Turismo per presunte irregolarità. Quindi è toccato al ministro della Difesa, che si è dimesso dopo aver pubblicamente criticato i colleghi di governo. Infine, il ministro dello Sport Orlando Silva ha lasciato a ottobre per le accuse di tangenti al suo dicastero.

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