Sydney (Australia), 4 dic. (LaPresse/AP) – Il Partito laburista australiano, al governo, ha votato oggi per eliminare il divieto di esportazione dell’uranio all’India, nonostante la forte opposizione di chi ritiene che la vendita non sia sicura poiché l’India non ha firmato il Trattato di non proliferazione nucleare. Durante il congresso annuale del Partito laburista, il primo ministro Julia Gillard ha esortato i membri a permettere le esportazioni nell’interesse dell’economia nazionale, sostenendo che esista la garanzia che l’uranio sarà utilizzato a scopi pacifici. L’approvazione da parte del Partito laburista a emendare una politica esecutiva non necessita l’approvazione del Parlamento. L’Australia detiene il 40% delle riserve mondiali di uranio, però non lo vende sul mercato aperto e nel suo territorio vieta la produzione di energia nucleare.

“Abbiamo bisogno di garantire che nelle nostre regioni ci siano le più forti relazioni possibili, anche con la maggiore democrazia del mondo, l’India”, ha detto la Gillard, aggiungendo: “Ecco perché oggi dobbiamo determinare un cambiamento e permetterci, con le salvaguardie previste, di vendere uranio all’India”. Per ora l’Australia permette l’esportazione di uranio ad alcuni Paesi, solo per la produzione di energia e sotto rigide condizioni che vietano ogni applicazione militare, attraverso accordi bilaterali con Usa, Cina, Taiwan, Giappone, Corea del Sud e diversi Stati europei.

Il precedente governo conservatore aveva già iniziato le negoziazioni con l’India in materia, ma quando i laburisti sono saliti al potere nel 2007 hanno bloccato le trattative, almeno fino a quando Nuova Delhi non avesse firmato il Trattato di non proliferazione. Ora la svolta. La mozione è passata con 206 voti favorevoli e 185 contrari. Non sono stati dunque pochi gli scettici, come il senatore laburista Doug Cameron che ha definito il provvedimento “senza senso”, guadagnandosi la standing ovation di una parte della platea. “Questa è una cattiva scelta per il Partito laburista, una cattiva scelta per la pace internazionale!”, ha dichiarato. Altri invece sostengono che l’India sia un partner troppo importante. “L’India, come la Cina – ha detto Richard Marles – è una superpotenza in crescita e deve essere posta al centro della nostra politica estera e dei nostri commerci internazionali”.

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