Manila (Filippine), 19 nov. (LaPresse/AP) – La polizia delle Filippine si è preparata a scattare foto segnaletiche e a prendere le impronte digitali dell’ex presidente Gloria Macapagal Arroyo, dopo averla arrestata ieri in una stanza di ospedale, dove è ricoverata da martedì, con l’accusa di frode elettorale per la gestione del voto del 2007. Come spiega il segretario alla Giustizia Leila de Lima, all’ex presidente, 64 anni, sarà permesso per ora di rimanere in ospedale. Benché continui a sostenere di non aver agito in modo scorretto, 17 mesi dopo aver lasciato il potere, la Arroyo è diventata il secondo ex presidente delle Filippine a dover affrontare un processo. L’ex capo di Stato respinge le accuse e ritiene che le autorità vogliano impedirle di farsi curare all’estero per un problema alle ossa.
Ieri, prima dell’arresto, la Corte suprema aveva sostenuto il diritto della Arroyo, in carica dal 2001 al 2010, a viaggiare all’estero, ma in un secondo momento un’altra corte ha accettato le accuse formali nei suoi confronti. È stato così emesso un mandato di arresto. L’accusa di frode elettorale che pende sulla sua testa, può portare a un massimo di 40 anni di carcere. Subito dopo aver lasciato il potere lo scorso anno, la Arroyo è stata eletta alla Camera dei rappresentanti e immediatamente ha dovuto fronteggiare diversi reclami legali, tra cui l’accusa secondo cui avrebbe utilizzato fondi statali per la sua campagna elettorale e beneficiato di contratti esteri. Su questi casi sta indagando il dipartimento di Giustizia.
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