Stoccolma (Svezia), 18 nov. (LaPresse/AP) – Anders Behring Breivik, l’estremista di destra che ha confessato il massacro del 22 luglio in Norvegia, aveva pianificato in principio di catturare e uccidere politici laburisti di primo piano considerati dei traditori. Lo rivela il tabloid norvegese Vg, citando interrogatori della polizia al 32enne anti-islamico. Lo stesso Breivik avrebbe raccontato alle autorità che il suo obiettivo principale era quello di uccidere l’ex premier Gro Harlem Brundtland, il ministro degli Esteri Jonas Gahr Stoere ed Eskil Pedersen, capo dell’ala giovanile del partito laburista. Dei tre politici, solo Pedersen si trovava sull’isola di Utoya quando il terrorista è arrivato al campo giovanile di laburisti e ha iniziato a sparare all’impazzata uccidendo 69 persone, la maggior parte delle quali giovani militanti del partito. Il politico è sopravvissuto all’attacco. Prima del massacro di Utoya, Breivik ha fatto esplodere una bomba vicino alla sede del governo laburista nel centro di Oslo, provocando otto morti.
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