New York (New York, Usa), 16 nov. (LaPresse/AP) – Dopo lo sgombero dello Zuccotti park a New York e la sparatoria al campus dell’Università della California a Berkeley i manifestanti di Occupy Wall Strett provano a riorganizzarsi.

OCCUPY NEW YORK – I manifestanti di New York hanno tenuto nella tarda serata di martedì (nella notte in Italia) un’assemblea generale per discutere come muoversi dopo lo sgombero dello Zuccotti park di Manhattan, dove avevano fatto campo fino a ieri. Tra gli argomenti trattati, anche il modo di recuperare il materiale sequestrato dagli agenti durante le operazioni e la possibilità di presentare appello contro la decisione della Corte suprema che ha dichiarato legittimo l’ordine di sgombero. Senza un posto di riferimento, anche organizzare riunioni risulta tuttavia più difficile. Secondo qualcuno lo sgombero dal parco è un’occasione per estendere la protesta e dialogare con i movimenti simili delle altre città. “Noi siamo più grandi di questo campo”, ha urlato un manifestante.

Il raid a New York segue quelli di Portland in Oregon, avvenuto domenica, e di lunedì a Oakland, in California. Soltanto la settimana scorsa il sindaco di New York Michael Bloomberg aveva confessato a un piccolo gruppo di giornalisti di ritenere eccessive le lamentele legate ai problemi dell’occupazione del parco e di non avere intenzione di prendere provvedimenti a breve. Ieri le autorità hanno saputo che oltre 40 dipartimenti di polizia su tutto il territorio nazionale si erano consultati in una conference call per valutare modi di sgomberare le piazze in maniera pacifica. Circa 200 persone sono state arrestate nell sgombero e tra loro anche alcuni giornalisti e il consigliere comunale Ydanis Rodriguez, che è stato poi rilasciato con evidenti ferite alla tempia e alla fronte. Secondo la polizia avrebbe provato a raggiungere i manifestanti; lui sostiene invece che stava solo osservando le operazioni quando è stato attaccato da un poliziotto.

OCCUPY CALIFORNIA – Sulla costa opposta, i manifestanti hanno cominciato a ricostruire il loro accampamento all’Università della California a Berkeley dopo una giornata di protesta interrotta dalla sparatoria alla Haas School of Business, dove un uomo armato è stato fermato dalla polizia. Quanto successo non ha fermato le circa 4mila persone dal radunarsi allo Sproul Hall per votare su una lista di richieste e per ascoltare il discorso di professore dell’Università ed ex segretario al Lavoro Usa, Robert Reich. Almeno dieci tende sono state montate all’interno del campus, tra gli applausi dei presenti, a meno di una settimana dagli scontri tra dimostranti e polizia. Agli studenti del movimento Occupy Cal si sono unite centinaia di persone che hanno marciato 8 chilometri da Oakland gridando: “Ecco che arriva Oakland!”. La polizia aveva smantellato il loro campo fuori dal municipio di Oakland lunedì a causa di preoccupazioni per la sicurezza e per le condizioni sanitarie. Oltre 50 persone sono state arrestate durante l’operazione.

L’assemblea generale dell’Occupy Cal ha votato per invitare il rettore e il consiglio d’amministrazione dell’Università a un dibattito all’inizio di dicembre e per avanzare alle autorità del settore dell’istruzione una serie di richieste, tra cui l’abbassamento delle tasse universitarie al livello del 2009. Gli studenti hanno inoltre votato per ricostruire il loro accampamento nonostante i precedenti di episodi di violenza. Il 9 novembre scorso la polizia aveva usato manganelli e aveva arrestato 40 persone in un tentativo di far rispettare il divieto di accamparsi imposto dalle autorità dell’università. “I giorni di apatia sono finiti – ha detto Reich – Stiamo perdendo la base morale su cui il nostro Paese e la nostra democrazia furono costruiti. Ci sono alcune persone là fuori che dicono che non possiamo più permetterci l’istruzione, non possiamo più fornire i servizi sociali ai poveri… ma come è possibile se adesso siamo più ricchi di quanto non lo siamo mai stati?”. “Ogni movimento sociale della seconda metà del secolo scorso e oltre – ha continuato l’ex ministro – è iniziato con l’indignazione morale. Voi capite quanto è dunque importante proteggere i più deboli”.

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