Atene (Grecia), 14 nov. (LaPresse/AP) – Il deficit in Grecia raggiungerà il 9% del Pil nel 2011, stima più alta del previsto. Lo ha annunciato in Parlamento il nuovo primo ministro greco, Lucas Papademos, che ha promesso riforme strutturali più veloci. Restare nell’eurozona “è la nostra unica scelta”, ha detto il neopremier invitando i leader politici ad appoggiare il documento scritto di impegno richiesto dall’Unione europea per ottenere il nuovo accordo sulla riduzione del debito. Le sue dichiarazioni arrivano dopo che nel pomeriggio il leader conservatore Antonis Samaras ha annunciato che non firmerà l’impegno scritto chiesto dall’Ue.

Nel discorso di oggi Papademos ha aggiunto che la Grecia ha già ha già rispettato le condizioni imposte dall’Europa per ricevere la prossima tranche di aiuti da 8 miliardi di euro, vitale per evitare la bancarotta. Il nuovo premier ha aggiunto però che per l’erogazione effettiva della rata è necessario ora che i partiti della coalizione firmino ora l’impegno scritto. “La nostra prima priorità è di rispettare le precondizioni fissate per l’esborso della rata, che deve arrivare al più tardi entro il 15 dicembre viste le nostre esigenze di fondi”, ha detto Papademos. “I nostri partner dell’eurozona lo hanno chiarido: la scelta è fra entrare o uscire dall’area euro”, ha aggiunto.

Papademos si è insediato al governo la scorsa settimana per guidare una coalizione sostenuta sia dai socialisti, sia dai conservatori, che resterà in carica per 15 settimane e dovrà garantire ad Atene la possibilità di ricevere un nuovo piano di salvataggio di Ue e Fmi da 130 miliardi di euro. Il suo esecutivo si presenterà in Parlamento mercoledì per il voto di fiducia. “Assumo l’incarico nel periodo più difficile della storia recente della Grecia. Il Paese può essere salvato, dipende da noi”, ha detto Papademos. “Penso sia ovvio per chi sostiene questo governo mantenere l’impegno e garantire che la partecipazione del nostro Paese all’euro non venga messa in pericolo”, ha concluso. Domani i lavoratori del settore pubblico hanno in programma uno sciopero di tre ore, la prima protesta dall’insediamento del nuovo governo.

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