Ginevra (Svizzera), 14 nov. (LaPresse/AP) – Entro il 2030 un adulto su dieci sarà malato di diabete. È quanto si apprende da un nuovo rapporto diffuso oggi dalla Federazione internazionale del diabete (Fid), dove si legge che 552 milioni di persone si ammaleranno nei prossimi vent’anni. La Fid stima inoltre un aumento di casi del 90% in Africa, dove le malattie infettive si sono rivelate le principali cause di morte in passato. I risultati dello studio sono prudenti ed escludono l’impatto dell’obesità in aumento. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), al momento esistono circa 346 milioni di diabetici in tutto il mondo e l’80% dei decessi dovuti alla malattia avviene nei Paesi in via di sviluppo. L’Oms appoggia le stime della Fid e teme che le morti per diabete raddoppieranno entro il 2030.
“È un dato incredibile, ma per ora non possiamo dire se sia corretto”, ha riferito Gojka Roglic, direttrice dell’unità dell’Oms per il diabete. Secondo l’esperta, il futuro boom di casi è dovuto soprattutto all’aumento dell’età della popolazione più che all’epidemia di obesità. La maggior parte dei diabetici è colpita infatti dalla malattia di tipo 2, che interessa maggiormente persone di mezza età ed è legata ad aumento di peso e vita sedentaria. Secondo Roglic, però, i risultati dello studio della Fid non sono così negativi perché è possibile prevenire un buon numero di futuri casi di diabete. “I dati – ha spiegato – sono preoccupanti perché queste persone dovranno affrontare una malattia seria, debilitante e che accorcerà le loro aspettative di vita, ma questo non accadrà se riusciremo a prendere le giuste prevenzioni”.
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