Ginevra (Svizzera), 8 nov. (LaPresse/AP) – I morti dovuti alla repressione delle proteste in Siria sono almeno 3.500. Lo rendono noto le Nazioni unite. La portavoce dell’Alto commissariato dell’Onu per i diritti umani, Ravina Shamdasani, ha riferito ai giornalisti che il nuovo bilancio è comunque prudente e si basa su “fonti credibili sul campo”, nonostante l’agenzia non abbia inviati nel Paese perché il regime di Damasco lo proibisce. I 3.500 morti comprendono le 19 persone uccise domenica durante la festività musulama Id al-Adha, anche conosciuta come festa del sacrificio. Il governo del presidente Bashar Assad ha cacciato giornalisti stranieri dal Paese evitando di fatto una copertura indipendente delle proteste e della repressione, ma video amatoriali postati online da residenti e dettagli forniti da attivisti sono diventati una preziosa fonte di informazione.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata