Tokyo (Giappone), 2 nov. (LaPresse/AP) – Gli ufficiali della Tokyo Electric Power Co. (Tepco), hanno individuato alla centrale nucleare giapponese di Fukushima la presenza di un gas associato con la fissione. Il rilevamento potrebbe indicare un problema a uno dei reattori dell’impianto gravemente danneggiato dal terremoto e dallo tsunami dell’11 marzo scorso. I gestori della centrale hanno iniziato a iniettare acido borico come misura precauzionale.

La provenienza di gas dall’interno del reattore indica la presenza di Xenon radioattivo, possibile effetto della fissione nucleare. L’acido borico – utilizzato per controllare le reazioni nucleari – è stato iniettato ieri attraverso un tubo di raffreddamento come contromisura, benché non sia ancora chiaro se sia avvenuta effettivamente la fissione. Secondo quanto riferisce la Tepco, non si è per ora verificato un aumento della temperatura del reattore, né dei livelli di pressione o di radiazioni. Hiroyuki Imari, portavoce dell’Agenzia per la sicurezza industriale nucleare giapponese, sostiene che il rilevamento di gas non indichi per forza un problema di questa gravità.

“Abbiamo la conferma che il reattore è stabile e non crediamo che questo possa avere alcun impatto sul nostro lavoro futuro”, ha detto il portavoce della Tepco, Osamu Yokokura, secondo cui all’esterno della centrale non è stata individuata alcuna perdita radioattiva. Questa nuova battuta d’arresto arriva nel momento in cui il gestore della struttura aveva compiuto importanti passi verso la sua stabilizzazione. Tepco ha infatti annunciato di aver raggiunto il sostanziale “spegnimento a freddo”. Ciononostante, un’agenzia del governo di Tokyo ha annunciato nei giorni scorsi che per lo smantellamento e la messa in totale sicurezza dell’impianto saranno necessari almeno 30 anni.

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