Ayuttahia (Thailandia), 1 nov. (LaPresse/AP) – A pagare le conseguenze delle pesanti inondazioni che da due mesi mettono in ginocchio la Thailandia sono anche gli elefanti. Un branco di 17 esemplari è infatti bloccato da settimane su una piccola isola di cemento di 5 metri di larghezza, circondata dalle acque di esondazione dei fiumi. Per gli elefanti è impossibile lasciare la piattaforma e raggiungere la terraferma perché molti sono cuccioli e rischierebbero di annegare nell’acqua profonda due metri. Gli animali trascorrono la giornate sotto il sole cocente, senza alcun riparo e con il poco cibo che viene portato giornalmente dal alcuni volontari. Per raggiungerli è necessario un viaggio di 20 minuti in barca, attraverso un vasto lago che una volta era la città di Ayuttahia.
L’isola di cemento su cui vivono è in realtà il tetto della Royal Elephant Kraal, un centro che si occupa proprio di fornire rifugio agli elefanti thailandesi. Quando il livello delle acque si è alzato improvvisamente una settantina di animali ha camminato o nuotato per raggiungere zone sicure, ma i cuccioli che non erano in grado di guadare si sono rifugiati sul tetto con le madri. A far loro compagnia c’è sempre il 24enne Pat Parinnam, custode del centro, che non li abbandona mai.
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