Pechino (Cina), 30 ott. (LaPresse/AP) – Ventinove minatori sono morti in Cina in seguito a un’esplosione di gas nella miniera statale di carbone di Xialiuchong, nella città di Hengyang, nella provincia di Hunan. Allo scoppio, avvenuto nella notte, sono sopravvissuti sei lavoratori. Lo rende noto l’agenzia nazionale per la sicurezza sul lavoro. Dei sei sopravvissuti, cinque sono stati soccorsi, mentre uno è riuscito a risalire un condotto dell’aria. L’agenzia spiega che i lavori di soccorso sono terminati e che non c’erano altri minatori sul luogo al momento dell’esplosione.

Secondo quanto ha dichiarato Song Yuanming, capo dell’agenzia provinciale per la sicurezza delle miniere, all’emittente Cctv, l’esplosione è stata causata da un forte scoppio di gas a 250 metri di profondità, innescato dalle scintille prodotte dai macchinari. Cctv riporta inoltre che la licenza della miniera di Xialiuchong era stata revocata nella prima metà dell’anno poiché al suo interno non venivano adottate misure per scaricare gas pericolosi dal sottosuolo, ma i lavori sono continuati senza permesso.

Le miniere di carbone cinesi sono tra le più pericolose del mondo. La forte richiesta di carbone induce molti produttori a ignorare le norme di sicurezza, anche se negli ultimi anni le condizioni sono migliorate e nel Paese molte miniere piccole e illegali sono state chiuse. Le morti all’anno ora sono circa un terzo delle 7mila che si sono registrate nel 2002.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: