Sofia (Bulgaria), 23 ott. (LaPresse/AP) – In Bulgaria è giorno di elezioni, sia presidenziali che amministrative. Per la prima volta gli elettori sono infatti chiamati a scegliere insieme il futuro capo di Stato e i rappresentanti locali. Le urne si sono aperte alle 6 (le 5 in Italia) e chiuderanno alle 19. L’attuale presidente socialista Georgi Parvanov ha servito per due mandati quinquennali e non ha potuto ripresentarsi. Dovrebbe essere sostituito dall’ex ministro della Costruzione Rosen Plevneliev, dato favorito da tutti i sondaggi con il 30% dei voti e sostenuto dal partito di centrodestra Gerb del premier Boiko Borisov. Lo sfidano il socialista Ivalo Kalfin e l’indipendente Meglena Kuneva, ex commissaria europea, che dovrebbero arrivare in seconda e terza posizione. I risultati preliminari sono attesi dopo la chiusura delle urne, quelli ufficiali lunedì.

I cittadini dovranno inoltre scegliere i sindaci di 264 municipalità, tra cui la capitale. Gli osservatori internazionali hanno già espresso preoccupazioni sulla correttezza delle elezioni ma un’eventuale frode potrebbe infliggere un duro colpo alle speranze della Bulgaria di entrare nella zona Schengen che prevede la libera circolazione delle persone nei Paesi europei. L’Unione europea ha finora escluso Sofia dall’area adducendo come motivo la diffusa corruzione. Secondo l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) “ci sono moltissimi timori in merito alla compravendita di voti e brogli nel conteggio”. Transparency International, associazione non governativa che si propone di combattere la corruzione, prevede che ben il 20% degli elettori potrebbe essere convinto a vendere la scheda elettorale.

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