Tripoli (Libia), 17 ott. (LaPresse/AP) – Le forze di opposizione libiche hanno il controllo di Bani Walid, una delle ultime roccaforti di Muammar Gheddafi. È quanto ha annunciato il colonnello Ahmed Bani, portavoce militare del Cnt, spiegando che il 90 per cento dell’enclave nel deserto, a sudest di Tripoli, tra cui lo strategico centro della città, è stato preso dai ribelli. È la prima volta che le forze rivoluzionarie fanno ingresso nel centro. Secondo residenti e combattenti, le forze lealiste si sono ritirate dopo l’avanzamento dei ribelli negli ultimi due giorni. Il residente Moammar al-Warfali riferisce che le forze del Cnt hanno preso il controllo del centro, di un ospedale chiave e di diversi altri edifici utilizzati da cecchini di Gheddafi che tentavano di impedire l’avanzamento delle forze ribelli.
“Abbiamo liberato la città al tramonto di ieri e issato la bandiera rivoluzionaria su tutta la città”, ha annunciato il comandante Abdel-Salam Genouna, spiegando che le forze ribelli hanno occupato la piazza centrale del mercato, l’ospedale, l’hotel e altri edifici utilizzati come basi dai lealisti di Gheddafi. “Stiamo pattugliando alcuni quartieri perché ci sono ancora scontri, ma per il resto è tutto sotto controllo”, ha poi detto, aggiungendo che i rivoluzionari hanno anche il controllo della valle di Wadi Zeitoun, una delle basi principali per i cecchini diel raìs. “Le nostre forze – ha continuato – sono ovunque in città e stiamo proteggendo le poche famiglie che abbiamo trovato all’interno”. Secondo il comandante, nell’operazione sono stati coinvolti combattenti provenienti da Sabratha, Tripoli e dalla stessa Bani Walid. Moammar al-Warfali, un medico della città, sostiene che nei giorni scorsi proprio qui è stato visto il figlio di Gheddafi, Saif al-Islam.
A Bani Walid, così come a Sirte, rimangono però ancora notevoli sacche di resistenza. E gli ufficiali della Nato hanno più volte espresso sorpresa per la ostinazione delle forze lealiste sui due fronti. Nelle azioni di guerra a Bani Walid, spiega ancora il colonnello Bani senza fornire i numeri, i combattenti ribelli hanno sofferto forti perdite.
Intanto oggi è stato in visita a Tripoli il ministro degli Esteri britannico, William Hague, che ha promesso ulteriori aiuti umanitari al Consiglio nazionale di transizione e l’imminente consegna del denaro dell’ex regime congelato dal Regno Unito. Parlando con i giornalisti, Hague ha aggiunto che catturare Muammar Gheddafi e altri esponenti dell’ex governo di Tripoli ricercati dalla Corte penale internazionale “è molto, molto importante”. Il ministro ha riferito che le autorità di Londra hanno ricordato più volte ai Paesi vicini l’importanza di consegnare alla Corte qualunque esponente dell’ex regime del colonnello nel caso in cui venisse trovato nel loro territorio.
A Malta, il Cnt ha invece firmato un accordo con la Nato per un’eliminazione parziale della no-fly zone imposta sul Paese a marzo dal voto del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite. L’accordo permetterà la ripresa di alcuni voli senza il consenso della Nato. Secondo quando riferisce Anwar Elfeitori, ministro dei Trasporti e delle comunicazioni libico, l’accordo renderà più semplice trasportare i combattenti feriti dalle linee del fronte affinché ricevano delle cure. “La parziale eliminazione dell’embargo aereo – ha detto il ministro ad Associated Press – ci aiuterà a trasportare i feriti, la priorità in questo momento, così come faciliterà gli spostamenti delle persone tra la Libia e il resto del mondo”. Secondo quanto spiega il ministro l’intesa si applica solo a tratte specifiche e ad altitudini utilizzate per i voli umanitari, ma è pensata in modo da poter essere modificata per includere in futuro altre aree quando lo permetteranno le condizioni di sicurezza.
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