Parigi (Francia), 22 set. (LaPresse/AP) – Inizia oggi a Parigi, in Francia, il processo a due membri dell’Opus Dei e dell’associazione Acute, che aveva stretti legami con il gruppo, accusati di aver costretto una ragazza a lavorare per oltre 10 anni senza stipendio o con una paga minima. I capi d’accusa sono “lavoro clandestino” e “remunerazione contraria alla dignità”. A fare causa è stata Catherine Tessier, che aveva 14 anni quando iniziò a frequentare la scuola Donson, nell’est della Francia, gestita dall’Opus Dei. Sotto la guida del cosiddetto direttore spirituale, la ragazza intraprese gradualmente il cammino spirituale dell’Opus Dei diventando assistente numeraria.
“Mi occupavo di lavori domestici sette giorni alla settimana dalla mattina alle 7 fino alle 10 di sera”, ha raccontato la Tessier ad Associated Press, aggiungendo che alla fine del mese veniva pagata, ma i suoi superiori le chiedevano di cedere loro lo stipendio. Gli avvocati difensori tendono a classificare il caso come una questione di diritto del lavoro e non sull’Opus Dei, ma ci si attende che il processo porti sotto i riflettori le pratiche del gruppo. Alla ragazza è stata successivamente diagnosticata la depressione. “Non ero capace di mangiare né lavarmi in modo indipendente e nonostante questo continuavo ad avere lo stesso carico di lavoro alla scuola Donson”, ha raccontato la giovane aggiungendo che a 29 anni pesava solo 39 chili. Catherine Tessier aveva presentato una causa per la prima volta nel 2001, accusando l’Opus Dei di “manipolazione mentale”, accuse poi archiviate.
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