Ramallah (Cisgiordania), 21 set. (LaPresse/AP) – Decine di migliaia di persone hanno manifestato in diverse città della Cisgiordania a favore dell’iniziativa del presidente dell’Anp Mahmoud Abbas, che venerdì presenterà all’Onu la richiesta di riconoscimento dello Stato palestinese. A Nablus insieme ai palestinesi hanno protestato anche membri di una piccola setta ebraica ultraortodossa che si oppone all’estistenza di Israele. Gli attivisti hanno pregato insieme alla tomba di Giuseppe, luogo sacro sia per gli ebrei che per i musulmani, e hanno innalzato una bandiera palestinese. A Hebron, dove alcune centinaia di coloni ebrei abitano in un’enclave nel centro della città, un gruppo di ragazzi palestinesi ha lanciato pietre contro i soldati israeliani, che hanno risposto con gas lacrimogeni. Nessuno è rimasto ferito. A parte questo le proteste si sono svolte in maniera pacifica.

Intanto il portavoce di Hamas, Salah Bardawil, ha detto che le diverse fazioni politiche a Gaza hanno deciso di non organizzare manifestazioni per evitare di aumentare tensioni con al-Fatah, il partito di Abbas. “Vogliamo una vita dignitosa”, ha detto il 60enne Atallah, proprietario di un negozio a Ramallah. Secondo lui, è importante che l’Onu riconosca la Palestina anche se questo dovesse comportare ripercussioni, come un’eventuale interruzione di aiuti statunitensi. “Andiamo alle Nazioni unite perché siamo stanchi dei negoziati che non portano da nessuna parte”, ha detto alla folla a Ramallah Tayeb Abdel Rahim, consigliere di Abbas. Gli Usa, ha aggiunto, si sono comportati in una maniera scorretta chiedendo ad altri Paesi di non sostenere la richiesta dell’Anp all’Onu.

Alcuni palestinesi temono tuttavia che l’iniziativa del governo di Abbas possa peggiorare soltanto le loro condizioni di vita. “È tutto inutile”, ha detto Manal Jaffal, un’infermiera di 32 anni. “L’unica cosa che otterremo – ha aggiunto – sarà il disordine, altre proteste e scontri, ma non avremo uno Stato né niente che ci assomiglia”. Da un nuovo sondaggio del Palestinian Center for Policy and Survey Research risulta che l’83% dei palestinesi crede che l’iniziativa di Abbas sia una buona idea, anche se il 78% si aspetta che in seguito la loro vita quotidiana diventerà più difficile.

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