New York (New York, Usa), 15 set. (LaPresse/AP) – Il numero di bambini e bambine minori di 5 anni che muoiono ogni anno nel mondo è crollato da 12 milioni del 1990 a 7,6 milioni nel 2010. È quanto emerge da un rapporto pubblicato da Unicef e Organizzazione mondiale della sanità. Secondo le due agenzie dell’Onu, rispetto a venti anni fa, ogni giorno vengono salvate le vite di 12mila bambini. Il dato positivo è determinato da diverse cause, tra cui il migliore accesso alle cure sanitarie e a misure preventive come l’imminuzzazione. Però, benché i numeri siano positivi, Unicef e Oms sostengono che molto possa essere ancora fatto dai Paesi del mondo per raggiungere gli obiettivi di sviluppo dell’Onu, che corrispondono a una diminuzione del tasso di mortalità di minori di 5 anni di due terzi dal 1990 al 2015.

“Concentrare maggiori investimenti sulle comunità più svantaggiate – commenta Anthony Lake, direttore dell’Unicef – ci aiuterà a salvare ancor più vite, più velocemente. La notizia che il tasso di mortalità infantile nell’Africa sub-sahariana stia diminuendo il doppio rispetto a un decennio fa mostra che possiamo fare progressi anche nei luoghi più poveri. Ma nemmeno per un momento possiamo dimenticare l’agghiacciante fatto che circa 21mila bambini muoiono ogni giorno per cause prevenibili”. La diffusione del rapporto di Unicef e Oms arriva a una settimana dall’apertura dell’annuale incontro dei leader mondiali per la nuova sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni unite.

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