Guatemala City (Guatemala), 11 set. (LaPresse/AP) – I cittadini del Guatemala sono chiamati a votare oggi per scegliere un nuovo presidente. I seggi elettorali apriranno alle 15 ora italiana. I candidati in totale sono 10 e tra i favoriti c’è Otto Perez Molina, generale dell’esercito in pensione, che nel 2007 perse presentandosi contro l’attuale presidente Alvaro Colom.

Perez Molina ha promesso un “pugno di ferro” nella lotta alla criminalità se verrà eletto e sarebbe il primo ex militare a diventare presidente da quando nel Paese è stata restaurata la democrazia dopo la dittatura militare degli anni ’70 e ’80. A Molina viene riconosciuto di aver giocato un ruolo chiave nel raggiungimento degli accordi di pace del 1996 che posero fine alla guerra civile, durata 36 anni. Secondo l’ultimo sondaggio, Perez avrebbe il consenso del 48% degli elettori; al secondo posto dopo di lui l’uomo d’affari Manuel Baldizon con il 18% e al terzo posto Eduardo Suger con il 10%, tutti e tre esponenti di centro-destra. L’unica candidata di sinistra è l’attivista e premio Nobel Rigoberta Menchu, che si attesta a poco più del 2%.

Perez Molina ha bisogno di superare il 50% dei voti per evitare di andare al ballottaggio a novembre. Il vincitore entrerà in carica a gennaio. Il candidato Manuel Baldizon in campagna elettorale ha promesso che farà usare di più la pena di morte, ora impiegata raramente, e che farà trasmettere le esecuzioni in televisione. Eduardo Suger invece, che ha costruito un network di università private, è un aperto difensore del neoliberismo.

La principale candidata che si opponeva a Perez è stata esclusa dalla corsa. Si tratta di Sandra Torres, l’ex moglie dell’attuale presidente Colom, dichiarata ineleggibile dalla Corte suprema perché la Costituzione vieta ai familiari del presidente di candidarsi. La Torres aveva divorziato da Colom poco prima di presentare la candidatura e la Corte ha interpretato la mossa come un modo per aggirare la legge. La donna ha chiesto agli elettori di presentare scheda bianca in segno di protesta per la sua esclusione e secondo i sondaggi l’11% dei votanti lo farà.

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