Migron (Cisgiordania), 5 set. (LaPresse/AP) – I bulldozer dell’esercito israeliano hanno distrutto prima dell’alba tre edifici a Migron, insediamento ebraico illegale in Cisgiordania. Lo hanno reso noto gli stessi militari, che hanno agito secondo quanto stabilito da una sentenza della Corte suprema del mese scorso, che imponeva la demolizione dell’intero villaggio entro il 31 marzo. I giudici criticavano anche il governo centrale per aver permesso per cinque anni ai coloni di restare a Migron, sebbene avesse precedentemente accettato di evacuare l’avamposto non autorizzato.
Nelle operazioni i soldati si sono scontrati con i residenti intenzionati a difendere l’insediamento, il più grande della Cisgiordania, abitato da una cinquantina di famiglie. Molti, secondo gli abitanti, sono stati gli arresti. Intorno alle strutture demolite si trovano altri edifici e non è chiaro perché ai militari sia stato ordinato di abbattere proprio quei tre.
In Cisgiordania ci sono oltre 120 colonie illegali, erette nel tentativo di rivendicare il terreno su cui i palestinesi vogliono costruire il proprio Stato. Il governo israeliano non ha autorizzato la loro realizzazione, ma ha chiuso un occhio mentre le operazioni andavano avanti. Diverse migliaia dei 300mila coloni ebrei della Cisgiordania abitano in questi insediamenti.
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