Tarhouni (Libia), 4 set. (LaPresse/AP) – L’invito ad arrendersi è stato rifiutato e siamo pronti ad attaccare oggi Bani Walid. È quanto annunciato dai ribelli libici, che programmano di iniziare stasera l’assedio su una delle roccaforti di Muammar Gheddafi. “I negoziati sono finiti”, ha detto il comandante Mohammed al-Fassi; abbiamo cercato di negoziare una resa pacifica, sostengono i ribelli, ma i leader tribali della città hanno temporeggiato troppo. “Vogliamo procedere senza spargimento di sangue, ma loro – ha continuato – si sono avvantaggiati del nostro ultimatum per proteggersi”. Migliaia di combattenti dell’opposizione sono disposti intorno a Bani Walid, con le forze più vicine che attendono l’ordine di attacco a circa 15 chilometri dal centro della città.

Secondo al-Fassi, anche diversi lealisti di Gheddafi si sono spostati verso Bani Walid dal sud, ma non ha saputo fornire una cifra esatta. La città è sede della tribù Warfala, che compone un sesto della popolazione della Libia. In un messaggio audio alcuni giorni fa, il colonnello aveva detto che la tribù Warfala avrebbe contribuito a difenderlo fino alla morte, ma Bani Walid ha anche una storia di opposizione a Gheddafi. Secondo fonti diplomatiche e leader dell’opposizione all’estero, nel 1993 l’aeronautica represse una sommossa scatenata da alcune unità dell’esercito proprio qui e a Misurata, in seguito alla quale molti ufficiali furono arrestati e giustiziati.

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