Tarhouna (Libia), 4 set. (LaPresse/AP) – I negoziati con il portavoce di Muammar Gheddafi per la resa pacifica di Bani Walid sono falliti perché Moussa Ibrahim vuole il disarmo dei ribelli. Lo riferisce ai giornalisti Abdullah Kanshil, portavoce dei ribelli che si è occupato dei negoziati. Kanshil ha spiegato che gli insorti stazionano adesso fuori da Bani Walid in attesa della luce verde per lanciare l’assalto finale sulla città.

Kanshil ha annunciato il fallimento delle trattative mentre si trovava a un checkpoint a circa 70 chilometri a nord di Bani Walid. Secondo quanto ha riferito, il portavoce del regime Moussa Ibrahim si trova dentro Bani Walid insieme ad altri lealisti che hanno armi pesanti. I ribelli sostengono che in città ci sono pochi fedelissimi di Gheddafi, ma che sono armati e diffondono la paura per evitare che i residenti si arrendano.

“Ci dispiace per la gente di Bani Walid”, ha detto Kanshil, che è lui stesso originario della città. “Speriamo il meglio per la nostra città”, ha aggiunto. A quanto si apprende, Moussa Ibrahim ha insistito perché i ribelli deponessero le armi prima di entrare a Bani Walid, condizione ritenuta inaccettabile dagli insorti e che ha fatto così saltare le trattative per la resa pacifica.

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