Tripoli (Libia), 28 ago. (LaPresse/AP) – Un testimone ha riferito ad Associated Press di essere sopravvissuto a un massacro compiuto dalle forze leali al colonnello Muammar Gheddafi, che hanno aperto il fuoco su 130 civili detenuti in Libia. Mabrouk Abdullah, questo il nome del testimone, ha riferito che la strage è avvenuta in una base militare che, prima che i ribelli prenderessero Tripoli, era sotto il controllo delle forze di Gheddafi. Un giornalista di Associated Press si è recato sul posto e ha visto almeno 50 corpi carbonizzati.
Abdullah ha raccontato che le guardie del campo avevano detto a lui e a un altro detenuto che sarebbero stati rilasciati martedì, invece hanno lanciato granate sui detenuti e hanno aperto il fuoco contro di loro. Inoltre, secondo la ricostruzione, quando i prigionieri che erano sopravvissuti al primo attacco hanno provato a scappare, le guardie hanno aperto il fuoco una seconda volta. Il testimone è riuscito a salvarsi perché si è rannicchiato lungo una parete ed è stato colpito solo ad un fianco. Due giorni fa Amnesty International ha accusato sia i leali a Gheddafi sia i ribelli di aver compiuto violenze sui prigionieri.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata