Rafah (Striscia di Gaza), 19 ago. (LaPresse/AP) – Dopo gli attacchi di ieri in Israele, durante la notte e nella giornata di oggi si è intensificata la rappresaglia israeliana su Gaza. Secondo fonti mediche negli attacchi aerei avvenuti prima dell’alba è morto un ragazzino di 13 anni e altre 10 persone sono rimaste ferite. Sei persone, tra cui un bambino di tre anni, erano rimaste uccise ieri; quattro, oltre al 13enne, le vittime di oggi.

L’esercito israeliano conferma la notizia dei raid, specificando di aver colpito sette obiettivi, tra cui un sito per la fabbricazione di armi, una struttura non identificata utilizzata dai militanti e tunnel per il passaggio di beni a Gaza e di infiltrati in Israele. I militari di Tal Aviv aggiungono inoltre che in mattinata dieci razzi sparati da Gaza sono caduti nel sud di Israele, uno dei quali ha colpito una sinagoga della città portuale di Ashdod ferendo sei israeliani.

Giovedì tre attacchi consecutivi erano stati lanciati da uomini armati nel sud di Israele, nei pressi della città di Eilat, vicino al confine con l’Egitto. Fonti ufficiali riferiscono che 14 persone sono morte, di cui sette aggressori, sei civili israeliani e un soldato. Uomini armati hanno sparato contro due autobus e alcune auto, poi una bomba è esplosa al passaggio di un veicolo militare. In serata sono ripresi i combattimenti lungo il confine con l’Egitto, in cui sono rimasti uccisi un agente israeliano della polizia anti-terrorismo e cinque agenti egiziani, tre dei quali deceduti ieri, due oggi.

Nella serata di ieri l’esercito israeliano ha comunicato che gli attacchi sono stati condotti dai Comitati popolari di resistenza, un gruppo militante palestinese legato a Hamas. L’obiettivo degli assalitori, secondo le fonti militari dello Stato ebraico, era sequestrare civili o soldati. L’organizzazione era stata coinvolta nel sequestro del soldato israeliano Gilad Schalit, prigioniero a Gaza da oltre cinque anni. Ufficiali di Hamas hanno fatto sapere che nel raid aereo condotto da Israele nella Striscia dopo gli attacchi sono stati uccisi cinque membri dei Comitati, tra cui un comandante, e il figlio di 3 anni di uno degli uomini. Un portavoce dei Comitati, Abu Mujahid, non ha voluto commentare il coinvolgimento del gruppo negli attacchi e ha minacciato rappresaglie dopo la morte dei militanti.

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