Beirut (Libano), 19 ago. (LaPresse/AP) – Le forze di sicurezza siriane hanno sparato sui dimostranti durante la notte provocando due morti. Lo riferiscono attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani e dei Comitati di coordinamento locale, precisando che una persona è rimasta uccisa in un sobborgo di Damasco e l’altra nella città centrale di Homs. Oltre agli spari sui manifestanti antigovernativi, le truppe del regime del contestato presidente Bashar Assad hanno lanciato una campagna di arresti in diverse aree della Siria. Le ultime violenze sono scoppiate poche ore dopo la richiesta formale del presidente degli Stati Uniti Barack Obama per le dimissioni di Assad, a cui si sono uniti Regno Unito, Germania, Francia e Unione europea.
Sparatorie e arresti della notte scorsa arrivano anche a poche ore dalle tradizionali proteste del venerdì, che da cinque mesi a questa parte iniziano dopo la preghiera di mezzogiorno e finiscono spesso nel sangue. Secondo testimoni e gruppi per i diritti umani sono oltre 1.800 i civili assassinati dalle truppe siriane da metà marzo. Ieri le Nazioni unite hanno annunciato che la repressione di Assad “potrebbe rappresentare crimini contro l’umanità”.
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