Gerusalemme, 18 ago. (LaPresse/AP) – Tre attacchi consecutivi sono stati lanciati da uomini armati nel sud di Israele, nei pressi della città di Eilat, vicino al confine con l’Egitto. Fonti ufficiali riferiscono che 12 persone sono morte, tra cui cinque aggressori. Uomini armati hanno sparato contro due autobus e alcune auto, poi una bomba è esplosa al passaggio di un veicolo militare. In serata sono ripresi i combattimenti lungo il confine con l’Egitto, in cui sono rimasti uccisi un agente israeliano della polizia anti-terrorismo e tre agenti egiziani (alzando quindi a 16 i l numero dei morti).

L’esercito israeliano ha come rappresaglia condotto un attacco aereo contro una casa privata nel sud della Striscia di Gaza, nel quale, secondo fonti palestinesi, sono morte sei persone, tra cui un bambino.

Negli attacchi lanciati nel sud d’Israele sono state usate armi pesanti, probabilmente colpi di mortaio ed esplosivi.Gli scontri sono iniziati intorno a mezzogiorno e sono andati avanti per tre ore circa.

Il primo attacco. Secondo quanto riferisce il portavoce dell’esercito israeliano, il brigadier generale Yoav Mordechai, il primo attacco è avvenuto vicino al confine con l’Egitto, dove un autobus è stato colpito da armi da fuoco provocando cinque feriti lievi. Le forze di sicurezza israeliane hanno rincorso gli assalitori per poi affrontarli in uno scontro a fuoco.

Il secondo attacco. Successivamente è stato attaccato un altro autobus e subito dopo uomini armati hanno aperto il fuoco contro due auto private lungo la stessa strada. A quanto si apprende da fonti dei soccorsi sono rimaste ferite gravemente cinque persone.

Il terzo attacco. Una bomba è esplosa sotto una jeep dell’esercito con a bordo militari che si stavano avvicinando al luogo del secondo attacco.

Attacco terroristico. Per l’esercito si è trattato di un “attacco terroristico combinato lanciato contro gli israeliani”. “Qui stiamo parlando di una squadra terroristica che si è infiltrata in Israele” ha detto il tenente colonnello Avital Leibovich, uno dei portavoce dell’esercito.

I responsabili. Non è ancora chiaro chi abbia condotto gli attacchi. Il ministro della Difesa israeliano, Ehud Barak, si è detto certo che “la vera fonte del terrorismo è Gaza”. “Agiremo contro di loro con piena forza e determinazione”, ha annunciato aggiungendo che “gli attacchi sottolineano la debole influenza egiziana nel Sinai e lo sviluppo delle attività terroristiche”. A Barak ha fatto eco il portavoce del governo israeliano, Mark Regev: “Si tratta di un’informazione precisa. Non è una valutazione. Non è una stima. Si tratta di un’informazione molto, molto accurata: gli assalitori venivano da Gaza. Non abbiamo dubbi”, ha detto. Immediata la replica di Hamas: “Gaza non ha niente a che fare con gli attacchi a Eliat”, ha detto il portavoce del governo di Hamas nella Striscia di Gaza, Taher Nunu.

L’autista dell’autobus attaccato nel primo pomeriggio al confine con il Sinai ha riferito di aver visto soldati egiziani aprire il fuoco sul mezzo, ma fonti della sicurezza del Cairo hanno smentito, negando che gli assalitori fossero militari egiziani provenienti dalla penisola del Sinai o che il mezzo sia stato colpito da spari partiti dal territorio egiziano.

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