Londra (Regno Unito), 10 ago. (LaPresse/AP) – Tre persone sono morte a Birmingham, una delle città messe a ferro e fuoco dai disordini e gli scontri nel Regno Unito, dopo essere state travolte da un’automobile. La polizia ha fatto sapere di avere aperto un’indagine sul fatto. Nella notte, mentre Londra è stata abbastanza tranquilla con i suoi 16mila poliziotti schierati come aveva annunciato il primo ministro David Cameron, sono state altre le città in cui la guerriglia urbana è stata inarrestabile. Birmingham, ma anche Liverpool, Manchester, Nottingham e altre città più piccole, come Wolverhampton, Salford, Leicester, West Bromwich e Gloucester. I giovani scesi in strada hanno dato l’assalto ai negozi, saccheggiandoli, incendiato edifici e commesso vandalismi. A Liverpool in 200 hanno lanciato sassi, mattoni e bombe incendiarie contro una stazione di polizia e dei vigili del fuoco, gli agenti hanno arrestato 44 persone, mentre nel quartiere londinese un un centro per il riciclaggio e un deposito di combustibile sono stati dati alle fiamme. A Nottingham un gruppo ha lanciato bombe incendiarie contro un commissariato di polizia locale. Un uomo è stato picchiato selvaggiamente mentre tentava di spegnere un cassonetto dato alle fiamme dalla folla in strada e la polizia ha definito le sue condizioni gravi.

L’ultimo bilancio della polizia è di oltre 1.150 le persone arrestate in tutto il Paese. Solo a Londra sono state 768 le persone portate in cella, 167 di loro incriminate, tra cui un 11enne. A Nottingham gli arrestati sono stati invece 90, per aver attaccato negozi, un college, un centro comunitario e automobili. A Birmingham il numero di persone fermate è maggiore: 250 nei due giorni di violenze, mentre la polizia indaga sulla notizia di sparatorie in un quartiere centrale. A Liverpool gli arrestati sono 44.

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