Sanaa (Yemen), 7 ago. (LaPresse/AP) – Il presidente yemenita Ali Abdullah Saleh è stato dimesso dall’ospedale saudita dov’era ricoverato da giugno, quando fu ferito durante un attacco sferrato contro il suo palazzo a Sanaa. Per ora però rimane a Riyad e non è chiaro se e quando Saleh farà rientro in patria. Secondo fonti del governo il presidente si è trasferito in una residenza reale nella stessa capitale saudita. Da sei mesi lo Yemen è scosso dalle proteste che chiedono le sue dimissioni. Secondo un ufficiale del governo yemenita, il presidente rimarrà a Riyad perché “è ancora sotto la supervisione medica”. “Non sappiamo ancora quando tornerà, ma presto se Dio vorrà”, ha spiegato l’ufficiale ad Associated Press.

Oggi l’agenzia di stampa Saba, citando un ufficiale governativo, ha rivelato che è in corso un’indagine per identificare le menti e gli autori dell'”attacco terroristico” contro il palazzo di Saleh. I risultati dell’indagine, spiega l’ufficiale, saranno annunciati pubblicamente e i sospetti saranno perseguiti in processi pubblici.

Intanto, il ministro degli Esteri yemenita, Abu Bakr al-Qirbi, mette in guardia della pericolosità dello “status quo esplosivo” del Paese, aggiungendo che è necessaria una soluzione politica e non militare per mettere fine alla crisi del Paese. Il ministro, che ieri ha fatto visita al presidente Ali Abdullah Saleh in Arabia Saudita, dove è convalescente dalle ferite riportate nell’attacco di giugno contro il suo palazzo, ha chiesto l’avvio di un dialogo tra il regime e i partiti di opposizione.

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