Beirut (Libano), 6 ago. (LaPresse/AP) – Mentre la repressione sulle rivolte antigovernative continua e tra ieri e questa notte solo a Damasco e Hama sono stati uccisi 24 dimostranti, il governo promette elezioni “libere e giuste” entro l’anno. Almeno 24 civili sono stati infatti uccisi quando le forze di sicurezza del regime di Bashar Assad hanno sparato sui dimostranti, secondo quanto riferito da attivisti, tra cui Mustafa Osso. La gran parte delle vittime è stata uccisa a Damasco durante le proteste del primo venerdì di Ramadan, hanno detto, mentre 5 persone sono state uccise ad Hama. Il bilancio è stato confermato dalla Commissione per il coordinamento locale, che segue le rivolte in Siria. La tv di Stato, intanto, ha trasmesso le immagini di edifici dati alle fiamme e di strade deserte ad Hama, epicentro delle proteste, sostenendo che l’esercito abbia messo fine alla ribellione nella città. E il ministro degli Esteri Walid al-Moallem ha promesso “libere e giuste” elezioni generali entro la fine dell’anno, dicendo che il nuovo Parlamento rappresenterà le aspirazioni del popolo e che il dialogo è l’unica via possibile per i siriani. Ha parlato durante un incontro con ambasciatori arabi e stranieri a Damasco. Il mandato dell’Assemblea precedente è scaduto nei mesi scorsi e il presidente Bashar Assad deve stabilire la data di nuove elezioni prima della fine del 2011.
Nuove condanne alle violenze sono arrivate a livello internazionale. “Non penso che per Assad sia ancora possibile un futuro politico in cui essere sostenuto dal popolo siriano. Il massiccio uso della forza mostra che il regime evita tutto quello che non è mantenere il potere”, ha detto il ministro degli Esteri tedesco Guido Westerwelle, in una dichiarazione al Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung di domani, secondo una anticipazione pubblicata oggi dal giornale. Il Consiglio di cooperazione Golfo invece ha chiesto che il regime metta immediatamente fine alle violenze: “Preoccupazione per l’escalation di violenza e per l’uso eccessivo della forza in Siria. I Paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo chiedono una immediata fine della violenza e di ogni azione armata, così come dello spargimento di sangue”.
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