Washington (Usa), 1 ago. (LaPresse/AP) – Il leader dei democratici al Senato Harry Reid appoggia l’accordo per alzare il tetto del debito e tagliare le spese, in attesa all’approvazione da parte dei democratici al Senato. Lo ha fatto sapere un portavoce del leader della maggioranza. La misura fornirà un immediato innalzamento del tetto del debito, accompagnato dalla promessa di trilioni di dollari in tagli futuri alla spesa. Questi saranno spalmati in oltre un decennio, ma Social security e Medicare non saranno tagliati e le tasse probabilmente non saranno aumentate. Reid ha anche detto di sperare che si voti sul piano nelle prossime ore.

Ore fa, Reid aveva detto ai suoi colleghi di partito che sebbene non “si fosse ancora al punto”, un voto su un possibile compromesso avrebbe potuto ancora tenersi oggi. “Siamo speranzosi e fiduciosi che possa essere fatto”, ha detto. Prima, però, aveva aggiunto: “Ci sono ancora molte questioni da risolvere”. Il repubblicano al Senato Mitch McConnell ha detto che le parti sono “molto, molto vicine”.

All’inizio della giornata sembrava che si fosse molto vicini al raggiungimento di un accordo sull’innalzamento del tetto del debito, con un piano che poteva trovare un punto di concordanza tra democratici e Gop. Il piano di cui hanno discusso serratamente per tutto il giorno prevede di alzare il limite del debito di circa 2.400 miliardi di dollari e approvare tagli alle spese di una somma leggermente più alta in due tappe. L’accordo in questione chiederebbe anche al Congresso di votare su un emendamento alla Costituzione per un budget bilanciato. La prima fase di innalzamento, di circa mille miliardi di dollari, avverrebbe immediatamente, mentre la seconda più avanti nel corso di quest’anno. Al Congresso verrebbe richiesto un voto su un emendamento alla Costituzione sul budget bilanciato, ma nessun aumento del limite del debito sarebbe subordinato alla approvazione dello stesso Congresso.

Da settimane il presidente Barack Obama sta cercando di far approvare un accordo che permetta di alzare il limite del debito nazionale, oggi di 14,3 trilioni di dollari, di circa 2,4 trilioni, abbastanza per sostenere il Tesoro fino alle elezioni del 2012. Oggi, però, Obama non si è fatto sentire sull’argomento. La sua unica dichiarazione è stata rivolta altrove, a condannare con durezza il massacro in Siria.

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