Jarinje (Kosovo), 27 lug. (LaPresse/AP) – Forze di pace Nato polacche e statunitensi si sono scontrate nel nord del Kosovo con un gruppo di circa 200 civili serbi che avevano attaccato una postazione di frontiera incendiandola. Gli attacchi seguono giorni di tensione tra la popolazione di etnia albanese e la minoranza serba, dopo che il primo ministro del Kosovo Hashim Thaci ha ordinato ad agenti speciali di prendere il controllo dei due posti di confine contesi, che erano precedentemente presidiati da membri serbi della polizia sotto la supervisione dell’Ue.
Dopo l’assalto dei civili serbi, la Nato ha inviato uomini sul posto per cercare di riportare sotto controllo la situazione. I peacekeeper hanno sparato gas lacrimogeni, ma nessuno è stato ferito, secondo quanto dichiarato dal portavoce Nato, il capitano Hans Wichter. “Il passaggio è ormai tranquillo”, ha detto Wichter, aggiungendo però che esiste il rischio di ulteriori attacchi poiché un centinaio di dimostranti è ancora intorno al checkpoint.
Nel frattempo sono state inviate altre truppe, francesi e americane, a un secondo posto al confine con la Serbia, anch’esso a rischio attacchi, e il comandante Nato in Kosovo, il maggiore generale Erhard Buehler, sta parlando con le parti per cercare una soluzione. Un video trasmesso dalla televisione di Stato serba Rts mostra uomini mascherati demolire il posto di frontiera e la polizia dell’Unione europea fuggire in auto. Gli assalitori hanno attaccato anche i giornalisti dell’agenzia di stampa ufficiale serba Tanjug, ferendo gravemente uno dei due cameraman.
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