Pristina (Kosovo), 28 lug. (LaPresse/AP) – Alcuni peacekeeper Nato, di nazionalità americana e francese, hanno preso il controllo dei due valichi di frontiera contesi tra Kosovo e Serbia, dopo che ieri sera alcuni serbi li avevano attaccati con bombe a mano. Lo ha fatto sapere un portavoce dell’Alleanza, capitano Hans Wichter, il quale ha aggiunto che ora i valichi possono essere attraversati solo da veicoli di piccole dimensioni, poiché “le infrastrutture sono pesantemente danneggiate” e poiché ogni mezzo deve essere controllato per cercare eventuali armi.

Ieri sera un gruppo di circa 200 serbi aveva preso d’assalto i valichi, incendiandone uno e uccidendo un poliziotto kosovaro. Dalle riprese a circuito chiuso mostrate dalla tv di stato Rts si vedono i poliziotti dell’Unione europea montare in macchina e fuggire, mentre i serbi mascherati attaccano il posto di frontiera. La zona è teatro di forti tensioni tra la popolazione di etnia albanese e la minoranza serba, iniziate quando il primo ministro del Kosovo, Hashim Thaci, ha ordinato alle forze speciali di polizia di prendere il controllo dei due valichi, che precedentemente erano gestiti agenti di polizia di etnia serba, controllati dalle forze europee.

L’obiettivo di Thaci era di assicurare che venisse rispettato il divieto di entrata nella zona di merci provenienti dalla Serbia, che rifiuta di riconoscere l’indipendenza del Kosovo. Il governo di Pristina accusa quello di Belgrado di avere orchestrato l’attacco, ma il presidente serbo Boris Tadic sostiene che è stato condotto da teppisti, invitando i serbi in Kosovo a mantenere la calma. La Nato sta intanto cercando di trovare un accordo tra le parti che possa ridurre le tensioni. È la seconda volta che i serbi attaccano i valichi, la prima dopo che nel 2008 il Kosovo si è dichiarato indipendente.

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