Oslo (Norvegia), 26 lug. (LaPresse/AP) – Anders Behring Breivik, autore della duplice strage di venerdì in Norvegia in cui sono morte 76 persone, non dava alcun segno di cosa stava pianificando. A dirlo è la sua ex matrigna, Tove Oevermo, che ha divorziato dal padre di Breivik quando l’attentatore era solo un adolescente. “Non ho visto nessun segno in lui della vera persona che era, è stato davvero uno shock”, ha spiegato. In un’intervista esclusiva ad Associated Press, la donna ha detto di essere rimasta in contatto con il figliastro, il quale ha descritto la relazione nel manifesto di 1.500 pagine pubblicato poco prima del massacro. “Era un norvegese normale, un ragazzino che si comportava bene – ha spiegato – E’ impossibile capire come tutto questo sia potuto succedere”.
“Sembrava un bambino felice, normale”, ha aggiunto la donna, 66 anni, ex diplomatica in pensione. “Avevamo un buon legame, ci piaceva stare insieme, anche quando era un bambino. Avevo l’impressione di piacergli molto”. Oevermo sposò il padre di Breivik, Jens, quando l’autore delle stragi in Norvegia aveva solo quattro anni. La coppia aveva divorziato dieci anni dopo, esattamente come riporta Breivik nel suo manifesto, dove fa riferimento al periodo in cui litigò con il padre. La donna ha ricordato la separazione tra padre e figlio, ma non ha voluto commentare su cosa avesse fatto precipitare i rapporti.
Dopo il divorzio la donna ha mantenuto i contatti con Breivik tramite e-mail, ma non lo vedeva molto spesso. L’ultimo incontro risale a marzo o aprile di quest’anno, ha spiegato, quando il 32enne era andato a trovarla nella sua casa a sud di Oslo. In quel periodo l’attentatore viveva con la vera madre nella capitale norvegese. Anche in quell’occasione, ha ricordato la donna, Breivik non sembrava agitato e si era comportato normalmente. Oevermo ha però spiegato che il figliastro aveva fatto riferimento a un libro che stava scrivendo, ovvero il manifesto razzista e anti-islamico di 1.500 pagine diffuso in rete poche ore prima del massacro. “Mi aveva solo detto che stava cercando di pubblicare un libro, non mi ha spiegato su cosa fosse. Mi disse ‘Lo vedrai quando sarà finito’. Non voleva parlarmene, ma si vedeva che ne andava fiero”. Negli ultimi anni, ha aggiunto, Breivik non aveva più lavorato e si era concentrato solo sulla sua opera. Prima aveva avuto “dei lavori strani” e aveva cercato di fondare diverse aziende.
Se n’era andato dicendomi ‘ci vediamo presto’ o qualcosa del genere, insomma, si era comportato normalmente”, ha spiegato l’ex matrigna, facendo poi riferimento a come il figliastro affrontasse la politica. “Ne discuteva come tutte le persone normali, niente di più. Non aveva mai fatto riferimento all’Islam o all’odio che provava per questa religione”. La donna ha parlato anche dell’attentato, dicendosi inorridita: “La gente dice di essere scioccata ma non sa in realtà cosa sia lo shock fisico e psicologico. È stato surreale, non potevo crederci… Forse – ha concluso – se avessi avuto un qualunque sospetto, una qualche idea che ci fosse qualcosa che non andava in lui, probabilmente sarebbe stato più facile”.
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