Kabul (Afghanistan), 12 lug. (LaPresse/AP) – Il fratello del presidente afghano Hamid Karzai, Ahmed Wali Karzai, è stato ucciso da un suo stretto collaboratore. Lo ha fatto sapere il governatore della provincia di Kandahar, Tooryalai Wesa, identificandolo in Sardar Mohammad, persona ritenuta fidata che si trovava nell’abitazione di Karzai per incontri. Dopo una riunione con cinque membri del consiglio provinciale e rappresentanti dei villaggi, l’uomo ha chiesto a Wali Karzai di firmare in privato alcune carte. Una volta che i due si sono trovati in un’altra stanza, ha “estratto una pistola e sparato due colpi, uno alla fronte e uno al petto”, ha spiegato Tooryalai Wesa. Quando le guardie di sicurezza sono entrate nella camera, hanno trovato Karzai riverso e hanno sparato all’assassino, uccidendolo. Funzionari del governo hanno detto che non è chiaro se l’omicidio sia il risultato di una lite o di un complotto dei talebani. Il ministero dell’Interno ha fatto sapere che sono in corso indagini.

Ahmad Wali Karzai, fratellastro del presidente per parte di padre, era capo del Consiglio provinciale di Kandahar ed era diventato un simbolo del clientelismo del governo. Hamid Karzai, tuttavia, lo aveva difeso più volte, smentendo le accuse che fosse coinvolto in attività criminali. In passato era stato più volte oggetto di tentativi di omicidio. A maggio 2009, il suo corteo aveva subito un agguato da parte di insorti nella provincia di Nangarhar. Accadde meno di due mesi dopo che quattro attentatori suicidi talebani avevano attaccato il suo ufficio provinciale a Kandahar, uccidendo 13 persone. Karzai restò illeso perché aveva lasciato la sede pochi minuti prima.

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