Sanaa (Yemen), 1 lug. (LaPresse/AP) – Centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza a Sanaa, capitale dello Yemen, per chiedere le dimissioni del presidente Ali Abdullah Saleh. Nel Paese decine di ufficiali accusati di tradimento contro Saleh sono stati arrestati la settimana scorsa su ordine del figlio Ahmed, comandante della Guardia repubblicana. Lo hanno riferito fonti militari coperte dall’anonimato, spiegando che gli uomini sono stati arrestati o per colloqui segreti o per aver fornito informazioni riservate agli oppositori. In particolare gli ufficiali avrebbero intrattenuto colloqui segreti con il maggior generale Ali Mohsen al-Ahmar, che si è unito alle proteste antigovernative per mesi con il suo esercito di 50mila soldati. Quasi tutti gli ufficiali arrestati sono membri della Guardia repubblicana.
Saleh si trova in Arabia Saudita dal 3 giugno, per farsi curare dopo essere rimasto ferito al volto in un attacco al suo palazzo di Sanaa. Da allora ha avuto contatti “molto limitati” con il mondo esterno, secondo quanto riferisce una fonte ufficiale yemenita, che si trova a Riyadh, specificando che soltanto ai parenti e al consigliere più stretto è stato permesso di vedere Saleh. Un’altra fonte ufficiale yemenita ha riferito inoltre che Saleh “non è stato capace di alzarsi dal letto” e ha “bruciature gravi ed estese”.
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