Parigi (Francia), 4 lug. (LaPresse/AP) – Dopo che la scrittrice francese Tristane Banon ha annunciato che presenterà domani causa per tentato stupro contro Dominique Strauss-Kahn, gli avvocati dell’ex direttore del Fondo monetario internazionale hanno risposto che denunceranno la donna per calunnia.
David Koubbi, avvocato della giornalista e scrittrice 31enne, in precedenza aveva detto che la donna avrebbe aspettato, per fare causa, la fine del processo intentato contro di lui da una cameriera di New York. Ora, la Banon ha deciso di andare avanti senza aspettare. La scrittrice accusa l’ex direttore del Fondo monetario internazionale di averla aggredita durante un’intervista fattagli nel 2002. Gli avvocati sostengono che il loro cliente “abbia sempre detto che l’incidente descritto dalla signorina Banon dal 2007 è immaginario”.
Intanto, la rivista l’Express ha pubblicato un’intervista alla Banon in cui dice: “Vedere Strauss-Kahn che mangia in un ristorante di lusso con gli amici subito dopo essere stato liberato mi disgusta”. E aggiunge: “Voglio solo una cosa, che torni in Francia con la sua presunzione di innocenza per portarlo in un tribunale”. Banon aveva rivelato nel 2007 in un programma televisivo di essere stata aggredita cinque anni prima da un politico. Il tentato stupro era avvenuto nell’appartamento dell’uomo durante un’intervista utile per il libro della giornalista. In seguito Banon aveva identificato l’aggressore con Dominique Strauss-Kahn, ex direttore del Fondo monetario internazionale.”È finita in un modo molto violento – aveva spiegato la scrittrice al programma -, l’ho preso a calci, lui mi ha sganciato il reggiseno e ha provato a sbottonarmi i jeans, è finita malissimo”. Allo scoppio dello scandalo sessuale in cui è rimasto implicato Strauss-Kahn per il tentato stupro ai danni della cameriera del Sofitel, il legale della giornalista aveva spiegato che la scrittrice era stata convinta dalla madre, Anne Mansouret, a non presentare denuncia. Mansouret, consigliere regionale del partito socialista di Strauss-Kahn, aveva ammesso in un programma televisivo trasmesso a maggio di aver spinto la figlia a non denunciare il politico dopo l’aggressione.
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