Caracas (Venezuela), 26 giu. (LaPresse/AP) – Le voci sulla salute del presidente venezuelano Hugo Chavez, che potrebbe soffrire di una grave malattia, stanno portando l’attenzione sulla sua eventuale successione. Gli alti funzionari del governo e i familiari hanno ripetuto che il presidente si sta riprendendo a Cuba, dopo un intervento eseguito due settimane fa. Il vicepresidente Elias Jaua ha detto ieri in un incontro con i sostenitori: “Chavez si sta riprendendo e continua la battaglia”. Ha accusato l’opposizione di speculare sulla sua salute, accusandola di volersi avvantaggiare in vista delle elezioni presidenziali: “Sanno che non possono sconfiggere il nostro comandante alle elezioni. Chavez resterà con noi per un lungo tempo”. Intanto, la pagina Twitter del presidente è stata sempre attiva, sebbene non abbia fornito alcun dettaglio sulla sua salute. Ieri sono stati pubblicati tre messaggi, uno dei quali annunciava la visita al presidente della figlia Rosines e dei nipoti.
Il silenzio e la mancanza di apparizioni dello stesso Chavez, intanto, hanno fatto crescere i dubbi sul suo reale stato di salute. Secondo la Costituzione venezuelana, il vice presidente Jaua lo sostituirebbe se l’assenza fosse temporanea e durasse al massimo 90 giorni. Se invece Chavez morisse o si dimettesse, Jaua prenderebbe il suo posto fino al termine dei sei anni di mandato. Le elezioni presidenziali sono previste per l’anno prossimo nel Paese.
Secondo Steve Ellner, professore di scienza politica all’università dell’Est in Venezuela, il futuro del movimento politico di Chavez dipende dalla possibilità che lui riesca o meno e designare un successore. “Non c’è un ‘secondo uomo’ nel suo movimento – spiega Ellner -, se Chavez non riuscisse ad appoggiare nessuno, ci sarebbe senza dubbio mancanza di accordo”. Se invece riuscisse a segnalare chi ritiene possa essere il suo successore, sarebbe diverso secondo Ellner: “C’è un grande senso di lealtà nel suo movimento. Se Chavez in persona non fosse in grado di governare per motivi di salute, ma riuscisse ad appoggiare qualcuno, il suo gruppo non si disgregherebbe”. Secondo alcuni osservatori, i più probabili successori potrebbero essere Jaua o Rafael Ramirez, ministro dell’Energia.
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