Roma, 8 lug. (LaPresse) – La principale voce di uscita dell’Inps è rappresentata dalla spesa per le pensioni, pari 266.887 milioni di euro nel 2013, a fronte dei 261.487 milioni del 2012, con un incremento del 2,1%. Lo si legge nel rapporto annuale dell’Inps, che sottolinea che la spesa per prestazioni economiche temporanee ammonta a 36.325 milioni di euro, mentre 2.803 milioni di euro sono le spese di funzionamento. In totale, nel 2013 le uscite ammontano a 406.696 mln di euro (391.851 nel 2012: +3,8%). L’Inps eroga ogni mese oltre 21 milioni di pensioni (17,3 milioni per pensioni previdenziali e 3,7 milioni per prestazioni assistenziali ) ad una platea di 15,8 milioni di beneficiari, di cui 8,5 milioni sono donne e 7,3 milioni uomini. Nel corso del 2013 sono state liquidate complessivamente 1.110.817 nuove pensioni.

Per quanto riguarda le entrate, il totale del 2013 ammonta complessivamente a 396.821 milioni di euro con un aumento del 3,9% rispetto al 2012. Al netto del trasferimento dal bilancio dello Stato, le sole entrate contributive rappresentano il 67% del totale, pari a 209.995 milioni di euro (208.076 nel 2012: +0,9%) così suddivise: 153.331 mln per la Gestione privata; 55.504 mln per la Gestione pubblica; 1.160 mln per la Gestione lavoratori dello spettacolo. Il numero delle pensioni previdenziali Inps (gestione privata) al 31 dicembre 2013 è di circa 14,5 milioni. Rispetto all’anno precedente, anche nel 2013 prosegue il calo del numero delle pensioni previdenziali in pagamento (-1,1%). La diminuzione più marcata si osserva per i trattamenti di invalidità/inabilità (-6,8%) e di vecchiaia (-1,5%). Le pensioni a carico della Gestione dipendenti pubblici (ex Inpdap), alla data del 31 dicembre 2013, sono 2,8 milioni, per il 58% erogate a donne che percepiscono tuttavia soltanto il 49% dell’importo annuo complessivo. Le pensioni dirette di vecchiaia, anzianità/anticipate e inabilità (2,2 milioni) costituiscono il 77% dei trattamenti in pagamento.

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