Roma, 11 set. (LaPresse) – “L’Italia è in ritardo su quasi tutti gli indicatori: accesso ai finanziamenti, ricerca e sviluppo, innovazione, interazione nel mercato unico”. Lo ha dichiarato il presidente uscente della Commissione Ue, José Barroso, in un’intervista a La Stampa in edicola oggi. Il suo secondo mandato, segnato dalla crisi, si chiuderà ad ottobre, ma sulla situazione attuale afferma “vedo margini per affrontare il problema strutturale delle nostre economie e ragionare su un sostegno alla domanda. Sinora non c’erano le condizioni per un consenso nelle capitali. Non erano pronti. Ora spero che lo siano. Ma, comunque, il punto è portare dei risultati. Sinora, ho sentito solo dichiarazioni e impegni”.

In merito all’economia del Bel Paese Barroso ha sottolineato che “L’Italia ha bisogno di un nuovo entusiasmo e una nuova energia, come l’Europa”. “Con la maggioranza che c’è in Parlamento, il governo deve attuare le riforme, dalla burocrazia alla giustizia, dall’istruzione al sistema fiscale. Sono certo che questo è ciò che chiedono anche i cittadini ed è la condizione perché l’Italia diventi più competitiva di nuovo, così da alimentare crescita e occupazione”. “Renzi ha varato riforme ambiziose e lavora con impegno – ha aggiunto commentando l’operato del premier -, avrà tutto il nostro supporto. Va però ricordato che il tasso di attuazione da Monti in poi è stato basso. Questo spiega quel po’ di scetticismo che certe volte si continua a registrare”. “Dobbiamo analizzare – ha concluso – il bilancio che il governo italiano presenterà in ottobre nel contesto complessivo, perché l’Ue possa dare più tempo è importante tenere conto degli sforzi dei Paesi, delle riforme effettive e della situazione economica”.

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