L'Italia, intanto, mantiene una posizione mediata, con la premier Meloni che incoraggia a lavorare per evitare una guerra commerciale
Il ‘giorno della liberazione’ degli Usa annunciato da Donald Trump è arrivato e l’Unione europea si dice pronta, ma non intende scoprire subito le proprie carte sui dazi. “La nostra risposta arriverà al momento opportuno“, sintetizza un portavoce della Commissione. Nel tentativo di mantenere una linea compatta tra i 27, la presidente Ursula von der Leyen 2è stata in contatto con tutti i leader Ue su questo importante argomento, in modo da avere davvero una risposta coordinata con il contributo” dei capi di Stato e di governo, precisa la prima portavoce dell’Esecutivo Ue.
L’obiettivo è quindi evitare divisioni e fughe in avanti tra gli Stati membri, che potrebbero essere tentati di trattare direttamente con Washington. Così, mentre Parigi fa sapere che “una decisione europea dovrebbe essere annunciata prima della fine di aprile, in modo concorde, unito e forte”, Bruxelles taglia corto: “La Francia non parla a nome dell’Unione europea, quando si tratta di politica commerciale. Noi sì. Quindi comunicheremo i tempi precisi della nostra risposta nel momento in cui saremo a farlo”.
Il piano dell’Ue contro i dazi Usa
Quello che già si sa è che le reazioni saranno due: la prima, per la quale deve essere ultimato un procedimento interno, alle tariffe Usa sull’acciaio e sull’alluminio entrate in vigore a marzo con aliquota al 25%, e la seconda ‘raggruppata’ per i dazi reciproci e quelli sulle auto.
Le contromisure Ue inizialmente dovevano entrare in vigore il 1° aprile, salvo poi essere postposte a metà mese, per prendere tempo nel tentativo di negoziare. Al momento il commissario al Commercio Sefcovic non ha in agenda viaggi verso gli Stati Uniti, ma i piani possono “cambiare molto rapidamente”, perché la priorità resta la stessa: “Vogliamo sederci al tavolo con le nostre controparti americane e trovare accordi che ci consentano di evitare l’inevitabile dolore di queste tariffe per entrambe le parti”.
Per quanto riguarda il potenziale impatto sull’economia del Vecchio continente, l’Unione fa sapere di avere fatto i compiti a casa, ma per scoprire i risultati delle analisi portate a termine bisogna attendere di conoscere nel dettaglio i piani dell’altra sponda dell’Atlantico. “Daremo la nostra risposta formale dell’Unione europea al momento opportuno”, viene rimarcato, l’Ue prende “in considerazione gli interessi dell’economia europea in senso più ampio e poi in un senso più mirato per specifici Stati membri, settori specifici”.
Europe did not start the tariff confrontation.
Tariffs are taxes, paid by the people.
But Europe has everything to protect our people and our prosperity.
We will always promote & defend our interests and values.
And we will always stand up for Europe. https://t.co/l4xeJOAScz
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) April 1, 2025
La posizione dell’Italia e degli altri Paesi
L’Italia, intanto, mantiene una posizione mediata, con la premier Giorgia Meloni che incoraggia a lavorare per evitare una guerra commerciale, senza escludere, “se necessario, di dover anche immaginare risposte adeguate a difendere le nostre produzioni”.
Da Madrid il governo spagnolo si sta preparando con un piano di risposta che include aiuti diretti per le aziende dei settori primario, automobilistico e metallurgico, considerati come i più esposti alle tariffe. Oltremanica, invece, nulla è escluso, con il primo ministro Keir Starmer che fa sapere che “ci siamo preparati a tutte le eventualità”.
Trump: “Gli Stati Uniti saranno più forti e più grandi che mai”
“L’operazione è finita! Il paziente è sopravvissuto e sta guarendo. La prognosi è che il paziente sarà molto più forte, più grande, migliore e più resistente di prima. Make America Great Again!!!”. Lo scrive il presidente Usa, Donald Trump, in un post sul suo social Truth pubblicato poche ore dopo l’annuncio del suo piano di dazi.
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