Report di Data Mobility: "Aumentano gli spostamenti ma diminuisce la velocità media"

Sempre meno lavoratori in smart-working e sempre più automobilisti in strada: così gli italiani restano imbottigliati nel traffico. E il divario tra il Nord e il Sud persiste. A rilevarlo è la terza edizione di Data Mobility 2024, elaborata da Go-Mobility in collaborazione con Motion Analytica e con il supporto di Vodafone Business e Viasat, azienda di TargaTelematics. In Italia, nel 2023 aumentano la dipendenza dall’auto e gli spostamenti in auto per abitante. La città con i maggiori incrementi è Milano. Seguono Firenze e Bologna. I due indicatori diminuiscono invece nelle isole, soprattutto a Cagliari che segna -4% e -13%. Nel 2023 diminuisce la velocità media degli spostamenti in auto rispetto al 2022. Si corre di meno nei capoluoghi che nelle città metropolitane. Fa eccezione solo Milano dove il calo della velocità è molto vicino a quello riscontrato nei capoluoghi, -7,5% contro -7%. Le altre città: Roma -6,2%; Palermo -8,4%; Bologna -12,4%; Torino -6,9%; Firenze -5,7%, Napoli -4,8% e Bari -5,5%. Per quanto riguarda la lunghezza media dei viaggi, si registrano aumenti per le città di Venezia +8,9%, Firenze +3,7% e Milano +1,1%. Bologna segna invece un -3,6%. Al centro-sud, la lunghezza media diminuisce a Roma -6,2%, Messina -6,6%, Napoli -3,3%, Catania -1,6% e Cagliari -2,8%.

Lo studio, attraverso i big data provenienti da dispositivi digitali delle automobili, le cosiddette scatole nere, e da sim telefoniche, racconta come si muovono gli italiani. E il Belpaese, anche in questo caso, appare spaccato in due: al Nord ci si muove nelle ore di punta, mattina e sera, al Sud si sale in macchina di più nell’ora di pranzo. E la carenza del trasporto pubblico e delle infrastrutture interconnesse non aiuta, così le città sono sotto pressione. Dopo la pandemia, un nuovo ritmo di mobilità si sta disegnando nelle città. E a raccontare come si spostano gli italiani adesso ci sono i big data grazie ad una combinazione di informazioni provenienti dalle scatole nere Viasat installate nelle auto e ai dati della rete mobile Vodafone Italia, tutto “in forma assolutamente anonima nel rispetto della privacy”, viene riferito.

Sono 14 le città metropolitane considerate, 500.000 automobili, 80 milioni di viaggi, 23 milioni di sim, 200 mila celle telefoniche dislocate sul territorio nazionale e 30 miliardi di posizioni giornaliere referenziate. “Questa analisi offre una comprensione approfondita delle nuove abitudini di mobilità nelle principali città italiane. L’utilizzo combinato di queste fonti dati è essenziale per i decisori politici e le amministrazioni locali per individuare soluzioni adatte al nuovo equilibrio post-pandemico in un’ottica di maggiore sostenibilità dell’intero sistema”, ha dichiarato Daniele Mancuso, ceo di GO-Mobility.

“La diffusione di una solida cultura del dato a tutti i livelli aziendali – dichiara Denis Cappellari, ceo di Motion Analytica – è oggi indispensabile per avviare un percorso di miglioramento continuo basato su decisioni Data e AI-driven. Solo attraverso un approccio metodico, che integra diverse fonti dati che misurano la mobilità, sarà possibile pianificare in modo efficace e sostenibile quello che sarà il domani”. Dai nuovi dati emerge che oggi, rispetto al pre-pandemia, sono diminuiti gli spostamenti totali, ma sono aumentati quelli sulle lunghe distanze. Rispetto al 2022, nonostante l’aumento contenuto degli spostamenti, la congestione è aumentata in maniera significativa, come testimoniato dall’abbassamento della velocità in tutte le città metropolitane. Lo studio, 2019-2023, rileva che l’incremento degli spostamenti in auto interessa specialmente la componente suburbana e l’ora di punta mattutina, in cui hanno origine i viaggi più lunghi e nelle stesse direzioni e direttrici. Tutto ciò causa una congestione paragonabile se non superiore al 2019, complice anche la mancata risposta del trasporto pubblico in termini di servizi e infrastrutture più efficienti. 

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