Lavoro, 1.250 euro di stipendio? Un laureato su tre dice no

Lavoro, 1.250 euro di stipendio? Un laureato su tre dice no

È quanto emerge dal XXVI Rapporto AlmaLaurea sul profilo e sulla condizione occupazionale dei giovani

I laureati sono sempre meno disponibili ad accettare lavori a basso reddito o non coerenti con il proprio percorso formativo: a un anno dal titolo, infatti, tra i laureati di primo e di secondo livello, non occupati e in cerca di lavoro, la quota di chi accetterebbe una retribuzione al più di 1.250 euro è pari, rispettivamente, al 38,1% e al 32,9%. È quanto emerge dal XXVI Rapporto AlmaLaurea sul profilo e sulla condizione occupazionale dei laureati presentato nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Trieste, nell’ambito del convegno Laureati e dimensioni internazionali: dall’Università al mercato del lavoro, organizzato con il ministero dell’Università e della Ricerca e con il patrocinio della Crui.

I valori evidenziati nel rapporto risultano in calo, nell’ultimo anno, rispettivamente, di 8,9 e di 6,8 punti percentuali. Inoltre, si dichiara disponibile ad accettare un lavoro non coerente con gli studi il 76,9% dei laureati di primo livello e il 73,0% di quelli di secondo livello; anche in tal caso si tratta di valori in calo, nell’ultimo anno, rispettivamente di 5,9 e di 3,0 punti percentuale. Il Rapporto 2024 sul Profilo dei Laureati di 7 8 atenei , degli 82 aderenti ad AlmaLaurea, si basa su una rilevazione che coinvolge circa 300 mila laureati del 2023 e, grazie all’elaborazione delle risposte ricevute dai laureati che hanno partecipato alla rilevazione, restituisce un’approfondita fotografia delle loro principali caratteristiche. Il Rapporto 2024 sulla Condizione occupazionale dei laureati ha coinvolto circa 660 mila laureati di 78 atenei ; in particolare ha fotografato la condizione occupazionale a uno, tre e cinque anni dal conseguimento della laurea.

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