Il responsabile People Attraction, Acquisition & Development a margine di un evento a Milano
“La valorizzazione è un tema fondamentale, centrale. Per poter attrarre i talenti che ci servono dobbiamo dare loro delle opportunità di valorizzazione. Portare dentro competenze e dare delle prospettive di crescita, che non è solo la carriera tradizionale. Le nuove generazioni vogliono poter aumentare il loro background conoscitivo, perché magari poi andranno a fare anche altri progetti, però devono avere una prospettiva di sviluppo all’interno del gruppo che scelgono, perché poi ci si sceglie a vicenda”. Lo ha detto Giacomo Castri, responsabile People Attraction, Acquisition & Development di Intesa Sanpaolo, a margine della presentazione della ricerca ‘Rethinking Competencies in Twin Transitions’ di Intesa Sanpaolo, a Milano.
Alla domanda su come si sviluppino le competenze per adeguarsi ai cambiamenti sempre più repentini in ambito tecnologico, Castri ha risposto: “Non c’è una ricetta forse unica. Sicuramente, tanta formazione calata sulle professioni, non quella classica solo da libri, tanta adoption di tecnologia, far lavorare le persone sui progetti, far lavorare sulle cose di frontiera, condividere conoscenze. Ad esempio, creare delle connessioni e degli ambienti più liquidi che escano dai silos organizzativi e che consentano alle persone di connettere le loro competenze in qualsiasi parte del gruppo. Ad esempio, abbiamo dei progetti di community all’interno di un’artificial intelligence dove le persone possono entrare, condividere, dialogare, parlare di tecnologia, esprimere i loro commenti e conoscersi, fare network. Questo è un elemento molto importante”. “Anche nei mestieri tradizionali dobbiamo innestare nuove competenze, far sì che quello che si è imparato oggi, probabilmente fra un anno e mezzo dovrà essere completamente evoluto e rivisto. Quindi, la flessibilità cognitiva è un elemento forte”, ha concluso.
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