Al via i lavori della quattro giorni organizzata dal sindacato dei bancari

Il nuovo contratto delle lavoratrici e dei lavoratori bancari, la tutela delle donne, i tassi d’interesse, il lavoro e il ruolo della rappresentanza, l’intelligenza artificiale nella società e nella finanza. Sono solo alcuni dei temi protagonisti del 128mo Consiglio nazionale della Fabi (Federazione autonoma bancari Italiani), una quattro giorni di lavori dal 9 al 12 gennaio. Nel giorno di apertura, il monologo di Stefano Massini dedicato alle donne e, a seguire, la relazione introduttiva del segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, con un focus sulla situazione del settore bancario italiano. L’evento agli East End Studios di Milano, di fronte a una platea di più di 2mila persone.

Il titolo del 128mo Consiglio nazionale della Fabi è “Nothing about us, without us, is for us: contratto 2023”, la scritta disegnata su un muro nella città di Belfast che simboleggia l’autonomia irlandese. “Nulla che riguarda noi, senza di noi, è per noi” è il significato del titolo scelto per questo nuovo appuntamento, con la partecipazione dei rappresentanti dell’Abi, dei vertici di Federcasse e dei responsabili delle relazioni industriali dei maggiori gruppi bancari del Paese, e di personalità della politica e della cultura. “Riuniamo al 128mo Consiglio nazionale della Fabi i nostri circa 2mila dirigenti sindacali sparsi nel territorio italiano per la condivisione del nuovo contratto nazionale innovativo e importante soprattutto dal punto di vista economico”, ha spiegato Sileoni.

Ora il contratto, che ha portato fra i risultati un aumento da 435 euro medi, dovrà essere gestito nei gruppi bancari, in un settore in continuo cambiamento e si dovranno gestire le assemblee dei lavoratori. Fra i temi di attualità, gli aspetti legati al digitale nel mondo dell’organizzazione del lavoro, quindi anche la banca digitale e una sana gestione dello Smart working. La Fabi – ha aggiunto il segretario generale Sileoni – “da anni si è aperta alla società civile tutelando anche la clientela”. Le parole chiave sono “senso di appartenenza, la gestione delle assemblee in modo capillare, no deroghe al contratto nazionale e un settore in cui è bene che ci sia la competizione fra banche, ma non una competizione di cui facciano le spese i lavoratori”.

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