Continuano le discussioni in sede europea, che devono concludersi entro l'anno per evitare il ritorno ai 'parametri di Maastricht'
Continuano le discussioni in sede europea sulla riforma del Patto di Stabilità e Crescita, con le trattative che devono concludersi entro l’anno per evitare un ritorno ai cosiddetti ‘parametri di Maastricht’. A margine della riunione dell’Ecofin (Consiglio Economia e finanza dell’Unione Europea) a Bruxelles, però, fonti del Mef fanno sapere che l’Italia non è disponibile a firmare qualsiasi accordo, ritenendo che alla fine tornare alle vecchie regole non sia il male assoluto. Si tratta, si apprende dalle stesse fonti, di una questione di serietà rispetto agli impegni. E l’Italia intende prendere gli impegni che poi sa di poter essere in grado di mantenere. L’Italia sta partecipando ai lavori attivamente e l’atteggiamento è positivo ma alcune cose che stanno circolando adesso non hanno l’appoggio dell’Italia. Insomma, Roma non accetterebbe una firma a tutti i costi e piuttosto – è il ragionamento – se si deve andare in una direzione che è sfavorevole, è meglio tornare alle regole precedenti, che già si conoscono.
Presidenza Ue: “Nessuno Stato vuole tornare a vecchio patto”
La ministra delle Finanze spagnola, Nadia Calviño, della presidenza di turno del Consiglio Ue, ha però risposto così a una domanda sulla volontà trapelata da alcuni Stati, con riferimento all’Italia, di preferire il vecchio Patto di Stabilità rispetto all’ultima proposta. “Non ho sentito queste osservazioni da nessuno Stato membro nelle ultime settimane. E al contrario, quello che abbiamo sentito oggi è stato un impegno molto forte ad adottare le nuove regole e un forte appello da parte di tutte le istituzioni”, ha detto la ministra. “Penso di poter dire che tutti i punti all’ordine del giorno e tutte le istituzioni coinvolte hanno evidenziato l’urgenza e la necessità di mettere in atto nuove regole adatte allo scopo. Ho visto l’impegno unanime di tutti gli Stati membri ad avere questi accordi sulle regole il prima possibile in modo da poter effettivamente organizzare anche una transizione nel corso del 2024 e dare fiducia ai mercati e ai cittadini”, ha rimarcato.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata