Così una nota di Palazzo Chigi al termine dell'incontro con le parti sociali

 Il governo “nel rispetto della sostenibilità della finanza pubblica” sta “lavorando a una Manovra seria, responsabile e realista in continuità con il lavoro portato avanti dal governo fin dalla precedente legge di Bilancio”. Così una nota di Palazzo Chigi al termine dell’incontro con le parti sociali sulla legge di Bilancio. Al centro della Manovra – viene spiegato – attenzione a redditi e pensioni basse, riduzione delle tasse, taglio del cuneo fiscale, misure per famiglie.  In particolare – continua – “il governo ha posto priorità assoluta su redditi e pensioni più bassi per contrastare gli effetti negativi dell’inflazione, sulla riduzione delle tasse attraverso la conferma del taglio del cuneo fiscale e contributivo e l’anticipo della riforma dell’Irpef prevista dalla Delega fiscale, misure per la famiglia con incentivi per la natalità e le donne lavoratrici, risorse significative per il comparto sanitario e i rinnovi dei contratti del pubblico impiego scaduti da tempo”. 

Cgil, incontro andato male, si propetta ritorno ad austerità

 “È andata male, ci siamo trovati di fronte ad un’informativa lacunosa e generica. Si prospetta una manovra all’insegna del ritorno all’austerità, totalmente inadeguata ad affrontare le emergenze sociali del paese”. È il giudizio del segretario confederale Cgil, Christian Ferrari, al termine del vertice a Palazzo Chigi tra governo e parti sociali sulla manovra. Il governo, secondo Corso d’Italia, non affronta adeguatamente la questione salariale, nonostante ci si trovi “di fronte ad un’inflazione da profitti che sta tagliando il 17% del potere d’acquisto dei salari italiani”. I 5 miliardi per i rinnovi dei contratti nella Pa, annunciati dal ministro Giorgetti, “non è lontanamente avvicinabile ad un obiettivo di tutela del potere d’acquisto, sulla sanità le poche risorse aggiuntive non invertono una curva che tende a tagliare la spesa sanitaria e a far implodere il sistema sanitario pubblico”. Anche sulle pensioni non c’è niente, continua Ferrari: “c’è la conferma della legge Fornero”, così come “non ci sono politiche industriali”. 

Uil, bene su cuneo ma risorse per Pa e sanità non bastano

Bene i 15 miliardi per il taglio del cuneo fiscale, prorogato per tutto il 2024. Anche i 5 miliardi per i rinnovi dei contratti nella Pa sono “un passo importante”, ma non bastano, così come sono insufficienti i 3 miliardi per la sanità pubblica. È il bilancio della Uil rispetto all’incontro con il governo sulla manovra, appena terminato a Palazzo Chigi. Lo afferma il segretario confederale di via Lucullo, Domenico Proietti, spiegando di aver “apprezzato la decisione sul cuneo”, sottolineando la necessità di rendere la misura strutturale. Rispetto ai contratti pubblici gli stanziamenti messi sul piatto dall’esecutivo “non sono esaustive” e quindi i sindacati hanno chiesto maggiori risorse “per rinnovare subito i contratti. Bisogna dare continuità alla contrattazione perché questo significa dare risorse ai lavoratori che sono stati in questi due anni colpiti dall’alto tasso di inflazione”. 

Ugl, indirizzo giusto, chiesto detassare rinnovi contratti

“È andata abbastanza bene: è stato confermato il taglio del cuneo fiscale, i meccanismi di perequazione delle pensioni, l’impegno per il rinnovo dei contratti nel pubblico impiego e sono stati stanziati 3 miliardi sulla sanità. Tutto sommato, nella pochezza delle disponibilità che c’erano su questa su questa finanziaria, l’indirizzo è quello sociale, quello che noi immaginavamo e speravamo”. È il giudizio di Paolo Capone, segretario generale Ugl, al termine del vertice di Palazzo Chigi tra governo e parti sociali sulla manovra. “Tutte i rappresentanti delle organizzazioni datoriali come quelli delle organizzazioni sindacali hanno chiesto la detassazione dei rinnovi contrattuali come strumento per dare impulso all’economia”, ha aggiunto, spiegando che l’esecutivo “ne ha preso nota” anche se, per ora, non si è espresso. 

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